Le agevolazioni sulla casa possono essere godute anche da chi è iscritto all’AIRE e vive all’estero? Questo è uno degli ultimi quesiti alla quale la redazione specializzata in fiscalità e appartenente al Corriere della Sera ha voluto dedicare un approfondimento.

La risposta è stata fornita dalla commercialista Paola Sabatino, la quale ha premesso che poter beneficiare della detrazione fiscale è indispensabile pagare l’Irpef all’amministrazione finanziaria italiana, dimostrando che il benefit è in relazione alle spese di ristrutturazione edilizia.



Agevolazioni casa per residenti all’estero: come funziona?

Per godere delle agevolazioni sulla casa o per ulteriori benefit di natura fiscale poco importa che un italiano sia iscritto o meno all’Anagrafe dei residenti all’estero (AIRE), così come sarebbe influente quanto sottoscritto dal Codice civile o il domicilio nel territorio dello Stato.



Quel che conta è se il cittadino versasse o meno le imposte nel nostro Bel Paese. Come preannunciato, è indispensabile pagare una percentuale sull’Irpef (ovvero l’imposta sul reddito delle persone fisiche).

Prendiamo l’esempio specifico: un cittadino italiano iscritto all’AIRE che decide di acquistare casa al mare ma appunto, vive all’estero ed è lì che ha fissato la sua dimora. A questo punto il soggetto si domanda se a fronte dei lavori di ristrutturazione possa godere dei benefit fiscali edilizi.

Rientro dei cervelli e agevolazioni fiscali

Come ulteriori agevolazioni fiscali agli italiani residenti all’estero vi è la nuova disposizione del “rientro dei cervelli“. Si tratta di un incentivo che viene garantito a coloro che ritornano in Italia dopo aver vissuto per un periodo all’estero.



Il benefit consiste in un taglio del 50% o 60% in caso di figli minorenni, adozione o nuove nascite sul reddito che il rientrate percepirà in Italia (entro il tetto massimo di 600 mila euro). La misura è valida sia per i lavoratori autonomi che per quelli con reddito da lavoro dipendente o assimilati.