Da un po’ di tempo l’Agenzia delle Entrate ha presentato delle agevolazioni per rimpatrio in Italia per incentivare i “cervelloni” a tornare in patria. Ma con una recente circolare da parte dell’ente fiscale è stata evidenziata la possibilità di poter cumulare due incentivi a favore dei ricercatori italiani trasferiti all’estero.
L’unica raccomandazione da parte dell’Ade è quella di rispettare ogni condizione e requisito minimo previsto nella circolare contenente le istruzioni per usufruire dei benefit fiscali per i lavoratori italiani ma trasferiti all’estero, che però decidono di voler rientrare nel nostro Bel Paese. I dettagli sono consultabili all’articolo 5 del Decreto legge con protocollo 209 dell’anno 2023, e nell’articolo 44 numero 78 del 2010.
Agevolazioni per rimpatrio in Italia da poter cumulare
Per spiegare al meglio la cumulabilità delle agevolazioni previste per il rimpatrio in Italia citiamo il recente caso di un odontoiatra italiano iscritto all’AIRE e che nel 2012 ha deciso di trasferirsi in Spagna per terminare un Master dalla durata triennale.
Per sei anni ha lavorato in due università spagnole differenti, dov’era inquadrato come professore di ricerca e con un contratto a tempo indeterminato. Il 1° di agosto dello scorso anno lo stesso ha deciso di dare le sue dimissioni e rientrare in Italia (accettando un impiego in un ateneo italiano).
Da quest’anno però, l’odontoiatra vorrebbe riacquisire la residenza fiscale in Italia e contestualmente aprire una partita IVA per svolgere la sua attività di ricerca in proprio. La domanda a questo punto sorge spontanea: può godere delle agevolazioni fiscali previste per il rientro nel suo territorio?
Il contribuente è certo di poter godere sia dei benefit per il rimpatrio sia delle agevolazioni attribuibili ai ricercatori italiani residenti all’estero. La conclusione dell’Agenzia delle Entrate è stata positiva, affermando la possibilità supposta dall’odontoiatra.
Il peso del contributo agevolativo dipende da situazione a situazione. L’agevolazione diventa più ingente se il contribuente – che dev’essere iscritto all’AIRE – torna nel Bel Paese con un figlio minorenne (o ne fa nascere uno tornando in Italia) e/o se diventa titolare di un appartamento.