Ha chiesto di essere giudicata con rito abbreviato Tamara Masia, la 43enne che lo scorso 4 gennaio si rese protagonista di una aggressione con l’acido in piazza Gae Aulenti a Milano ai danni di un barista 28enne originario del Modenese. La donna prima gli spruzzò uno spray al peperoncino e successivamente gli versò dell’acido sul viso provocandogli gravi ustioni a guancia e collo. Le indagini, come rammenta Corriere della Sera, sono coordinate dal pubblico ministero milanese, Francesca Gentilini. Attualmente Tamara Masia si trova detenuta nel carcere di San Vittore accusata di lesioni personali aggravate dopo aver gettato una “sostanza caustica e spray urticante” addosso ad un giovane 28enne provocandogli ustioni di primo e secondo grado ed una malattia di oltre 40 giorni. Tra le altre accuse anche quella di stalking in quanto la vittima avrebbe avuto una breve relazione con la donna di circa tre settimane – dal 18 dicembre al 4 gennaio 2020 – al termine della quale la 43enne la molestava “effettuando reiterati appostamenti e pedinamenti sotto casa” e “nei luoghi dalla stessa frequentati”, con minacce di morte anche via telefono e messaggi Whatsapp.



AGGRESSIONE CON ACIDO ALL’EX: TAMARA MASIA CHIEDE RITO ABBREVIATO

Stando a quanto emerso dalle indagini, prima di essere aggredita con l’acido dalla sua stalker la vittima 28enne avrebbe anche subito un “grave e perdurante stato d’ansia e timore per la propria incolumità”. Dalle indagini eseguite dalla Procura di Milano, la donna ed il giovane si erano incontrati solo 3 o 4 volte tra lo scorso dicembre e gennaio fino a quando proprio il ragazzo aveva deciso di interrompere la relazione. Tamara Masia, 43enne di Vercelli, però, non aveva affatto preso bene la fine di quella fugace relazione e dopo essere stata già denunciata altre 4 volte sempre per episodi di stalking non si era voluta rassegnare ed aveva iniziato a tempestarlo con telefonate e messaggi, spesso minacciosi, cercando anche di mettersi in contatto con amici e familiari. In diverse circostanze la stalker si era anche recata nel bar dove lavorava il ragazzo mentre la sera prima dell’aggressione lo aveva atteso sotto la sua abitazione. Notando la sua presenza però, i vicini erano riusciti a dare l’allarme. Il giorno seguente però è riuscita a mettere a punto la sua aggressione attendendo il 28enne in cima alle scale mobili della piazza milanese, camuffata con occhiali scuri e cappello in testa. Dopo averlo chiamato ed atteso che si voltasse, ha messa a punto il suo piano diabolico spruzzando lo spray al peperoncino e versandogli addosso l’acido.

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