Per Gessica Notaro, giovane modella riminese, l’inizio dell’incubo ha una data ben precisa: il 10 gennaio del 2017. Dopo una relazione di tre anni con Edson “Eddy” Tavares, tra alti e bassi, la giovane decide di mettere fine alla loro storia e l’uomo inizia a diventare sempre più violento e geloso. Un atteggiamento che porta sin da subito Gessica a temere in una aggressione da parte sua. La sua paura si trasforma ben presto in realtà: “Ho pensato, cazz*, l’ha fatto veramente”, raccontò ai microfoni de Le Iene l’ex modella. La Notaro gli aveva sentito fare riferimento già in passato alle aggressioni con l’acido. Una frase, in particolare, la fece impensierire: “Poi una persona che ti dice ti rovinerò la vita senza toccarti con un dito… Infatti avevo preso informazioni”, aveva detto Gessica confessando di aver spesso usato un casco integrale nel tragitto da casa alla macchina per proteggersi. “Poi però tutti mi prendevano in giro e allora ho deciso di non indossarlo più”. Quella sera, forse, il casco le avrebbe evitato un agguato dagli esiti terribili.
La giovane ricorda ancora alla perfezione ciò che accadde in un giorno d’inverno di quattro anni fa al punto che ogni tanto rivive dentro di sé la scena: “Mi è comparso all’improvviso da dietro il baule della macchina, velocissimo, e mi ha tirato questa bottiglia di acido. E io lì ho pensato: l’ha fatto veramente…”.
AGGRESSIONE GESSICA NOTARO DA PARTE DELL’EX COMPAGNO EDSON TAVARES
Dell’aggressione con l’acido subita, Gessica Notaro ricorda alla perfezione il dolore iniziale: “Bruciava tanto, mia madre mi ha aperto la porta e le ho urlato: ‘Mi sto sciogliendo vero? Mi sto sciogliendo?’”. La donna rimase di sasso di fronte a quella scena che difficilmente riuscirà a dimenticare, limitandosi a farle un cenno affermativo con la testa. Da quel giorno la vita di Gessica cambia radicalmente tra continui interventi chirurgici e udienze che segnano il destino di Edson Tavares. L’uomo è stato condannato in primo grado a dieci anni per l’attacco con l’acido e a otto anni per stalking, processi che sono stati poi successivamente unificati, e per i quali a dicembre dello scorso anno si è pronunciata la Cassazione aumentando la pena a 15 anni, 5 mesi e 20 giorni. “Ora sono libera da un peso”, fu il primo commento a caldo della Notaro, raccolto da Repubblica.it dopo la pronuncia della Cassazione che ha convalidato in via definitiva il verdetto emesso dalla Corte di Appello di Bologna il 15 novembre del 2018. “Io da quella sera non piango più, non ho pianto neanche per il funerale di mia madre. Aveva come un velo bianco sul viso”, ha commentato la madre di Gessica a Live Non è la d’Urso, dopo essersi resa testimone di quell’aggressione in seguito alla quale razionalizzò reagendo il più veloce possibile e conducendo in pochi minuti la figlia in ospedale. “E’ stata più veloce di quanto sarebbe stata un’ambulanza”, commentò Gessica.