Ancora un’aggressione, nei giorni scorsi, ai danni del personale sanitario. Da lì è nata l’idea, proposta dal senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro e Sanità, di dare una sorta di “Daspo” a chi aggredisce il personale sanitario. Gli aggressori, secondo la proposta, dovrebbero essere in qualche modo estromessi dal servizio sanitario, o meglio: verrebbero curati in caso di necessità ma dovrebbero pagare tutto il resto, come le visite o i controlli che normalmente sono mutabili.
La proposta presentata da Ignazio Zullo è stata anche oggetto di una petizione su Change.org, avanzata dal medico salernitano Salvatore La Gatta. Il politico di Fdi, nel presentare la proposta, ha spiegato la sua idea secondo la quale gli aggressori, coloro che si mostrano violenti nei confronti del personale sanitario fino ad arrivare ad aggredirlo fisicamente, “dovranno pagare le cure così capiranno il valore del nostro Servizio sanitario e quanti sacrifici, passione, professionalità e abnegazione mettono in campo gli operatori sanitari”.
Aggressioni al personale sanitario, Bassetti: “Serve carcere preventivo”
Non solo un “daspo” ospedaliero per i violenti. Un’altra idea, dopo l’aggressione al personale sanitario del policlinico di Foggia, è quella di istituire un manager della sicurezza che possa sorvegliare su infermieri e medici, proteggendoli dagli aggressori. Matteo Bassetti si è detto favorevole, come riporta Il Giornale, a una misura simile: “Oltre al Daspo sanitario si dovrebbe prevedere anche il carcere preventivo (se flagranza di reato) e lavori socialmente utili per chi percuote un sanitario sul luogo di lavoro”.
Solamente misure dure potrebbero fermare la violenza, secondo l’infettivologo. C’è intanto chi propone altre soluzioni, come polizia nei pronto soccorso, pagamenti dei ticket per codici bianchi e verdi, videosorveglianza nelle ambulanze e ancora pena detentiva per gli aggressori: tante le idee con un’unica certezza, quella che una soluzione va trovata e al più presto.