Non uscirà dal carcere Andrea Magnani. Il ragazzo arrestato nel 2015 e condannato a 8 anni e 9 mesi di carcere a seguito delle aggressioni con l’acido avvenute a Milano nel 2014, assieme alla coppia Alexander Boettcher e Martina Levato, non avrà l’affidamento in prova, come ha deciso il tribunale di sorveglianza di Milano, citato dall’agenzia Ansa. Nonostante l’entità della pena residua fosse compatibile con la concessione, e nonostante la relazione del carcere fosse positiva, con l’aggiunta del parere favorevole del sostituto pg Nicola Balice, i giudici hanno preferito rigettare la richiesta, lasciando che Magnani compi il suo percorso psico-sociale in carcere. Stando a quanto trapela, riportato da Sky Tg24.it, mancherebbe la certezza che venga escluso “il pericolo di recidiva”, di conseguenza i giudici temono che il condannato possa compiere altri reati una volta fuori dal carcere.
AGGRESSIONI CON L’ACIDO: LA RELAZIONE SU ANDREA MAGNANI
Andrea Etteri e Guido Guella, i legali del 37enne, hanno deciso di fare ricorso in Cassazione. Stando a quanto spiegato dagli esperti dell’equipe del carcere di Monza, nella relazione agli atti, Magnani “appare oggi consapevole” delle sue “fragilità”, ha “riconosciuto la gravità dell’illecito commesso”, anche se è “incapace di percepirsi come vittima soggettiva dei correi” Alexander Boettcher e Martina Levato. E a lui dovrebbero quindi essere concesse “celermente” misure alternative alla detenzione, “perché ha necessità ed urgenza di essere favorito nel ripristino dei legami familiari, affettivi e sociali”. Il 37enne si è iscritto in carcere al corso laurea in Relazioni internazionali dell’Università Bicocca, ottenendo buoni risultati, alla luce anche del suo precedente lavoro in banca. Ricordiamo che il 7 dicembre del 2018, la Cassazione aveva condannato Martina Levato a 19 anni e 6 mesi, nonché Alexander Boettcher a 21 anni.