Un agguato in piena regola è andato in scena nella notte appena archiviata a Secondigliano, quartiere di Napoli. A perdere la vita, dopo essere stato raggiunto da una scarica di colpi di arma da fuoco (dieci) è stato un giovane di 19 anni, Luigi Giuseppe Fiorillo, pregiudicato. Il suo corpo privo di vita è stato ritrovato dagli agenti della Polizia di Stato in via dell’Arco ed è stato portato all’istituto di medicina legale del Secondo policlinico ed è attualmente a disposizione dell’autorità giudiziaria.



Come riporta “Il Mattino”, il ragazzo è stato indicato dagli investigatori come vicino agli ambienti criminali della potente cosca Di Lauro e, nonostante la dinamica non sia ancora stata ricostruita nei dettagli, pare sicuro che Fiorillo sia stato sorpreso dai suoi assassini mentre si trovava in compagnia di altre persone, dileguatesi prima che arrivassero sul posto le forze dell’ordine, avvisate dell’accaduto da una telefonata alla centrale operativa. A premere il grilletto, scrive il quotidiano campano, sarebbe stata una coppia di sicari, giunta dinanzi al circolo ricreativo in sella a uno scooter.



AGGUATO SECONDIGLIANO: FORSE UTILIZZATA UNA PISTOLA SEMIAUTOMATICA

Intanto, si legge ancora su “Il Mattino”, dai proiettili rinvenuti sul luogo dell’omicidio sarebbe emerso che l’arma utilizzata dagli aggressori sarebbe una pistola semiautomatica di calibro 7,65. Resta un punto di domanda enorme sul movente alla base dell’agguato, anche se nel servizio viene riportato che la vittima era stata arrestata in passato per spaccio ed era una persona molto vicina al clan Di Lauro.

Pare tuttavia che stia emergendo la teoria che Fiorillo possa essere stato ucciso per uno sgarro commesso all’interno della stessa cosca che controlla il rione dei Fiori. Di fatto, riporta la testata giornalistica sopra menzionata, è andata in scena “un’epurazione interna, decisa, forse, per qualche vicenda legata al mercato degli stupefacenti. Meno realistica, invece, appare l’ipotesi di un attacco da parte di organizzazioni rivali dei Di Lauro”.