Agnese Girardello, chi è la moglie di Nicola Di Bari: il matrimonio e i 4 figli

Nicola Di Bari è uno degli ospiti che Caterina Balivo accoglierà oggi, nel pomeriggio di Rai 1, nel salotto de La volta buona. Il cantautore è una voce storica della canzone italiana, basti pensare ai grandi successi La prima cosa bella e Il cuore è uno zingaro e alle partecipazioni al Festival di Sanremo, che vinse per ben due edizioni consecutive negli anni ’70, il periodo del suo boom. Ma, oltre alla carriera nella musica, il cantautore e attore ha sempre portato nel suo cuore la famiglia e il grande amore che lo lega alla moglie, Agnese Girardello.



La loro storia d’amore è sempre rimasta lontana dai riflettori, nella privacy più intima e assoluta. La coppia si sposò sul finire degli anni ’60 e divennero genitori di ben 4 figli: Ketty, Nicoletta, Arianna e Mathis. Nicola Di Bari dedicò inoltre una romantica canzone d’amore alla donna della sua vita: Agnese, come il nome di sua moglie, scritta per lei qualche anno dopo il loro matrimonio.



Nicola Di Bari su Agnese Girardello: “L’ho conquistata su un autobus

Ma come si sono conosciuti e come è nato l’amore tra Nicola Di Bari e sua moglie Agnese Girardello? A raccontarlo era stato lo stesso cantautore lo scorso anno, nel marzo 2023, durante un’ospitata nel salotto di Oggi è un altro giorno: «L’ho conquistata su un autobus. C’era folla, era sovraffollato. Questa ragazzina era in piedi, allora le ho dato il mio posto. La sera ci siamo ritrovati in autobus. Le ho offerto un caffè e da allora stiamo insieme. All’inizio fu molto difficile, perché venivamo da culture diverse, io sono pugliese e lei veneta, ma ci siamo accettati».



Al fianco della sua dolce metà si è anche ricreduto sul matrimonio: «Mi ha insegnato ad amare. Io non credevo nel matrimonio». E, sempre al suo fianco, si è reso conto di amarla come nessun’altra: «Dopo aver avuto una ventina di ragazzine, amori platonici… ho capito che lei mi avrebbe portato all’altare. Mi guardava estasiato. Mi disse che si era innamorata della mia voce, non perché fossi bello visto che non lo sono».