Agnese Piraino Leto, moglie del giudice Paolo Borsellino, è morta nel 2013 stringendo tra le mani la foto del marito. Lo aveva chiesto ai figli, Lucia, Manfredi e Fiammetta, che le sono stati accanto per tutta la vita dopo la scomparsa del celebre magistrato. La vedova aveva 71 anni ed era malata da tempo. Tra le sue ultime volontà, oltre a quella già citata, ce n’era anche una relativa ai funerali: voleva che il rito si svolgesse nella stessa chiesa che tempo addietro aveva scelto per il marito, la parrocchia Santa Luisa de Marillac, alla periferia di Palermo. Negli ultimi anni, Agnese si era limitata a partecipare a pochissime cerimonie in ricordo di Borsellino. In generale, la donna preferì mantenere il riserbo sulla loro vita familiare, e parlò del magistrato solamente in occasione del processo che si tenne a seguito dell’attentato di via D’Amelio il 19 luglio 1992.



Crocetta su Agnese Piraino Leto: “Un’eroina delle istituzioni”

Sempre in udienza, Agnese Piraino Leto aveva riportato le confidenze del marito e le sue preoccupazioni alla vigilia della strage che lo vide coinvolto insieme ai suoi cinque agenti della scorta. Le sue rimostranze si erano accentuate dopo l’attentato di Capaci, nel quale persero la vita il suo amico e collega Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e – anche in questo caso – gli agenti della scorta.



“Con dolore vero sincero e immenso apprendo la notizia della morte di Agnese Borsellino, donna di singolare esempio di attaccamento e fedeltà alle istituzioni, di grande coraggio e grande forza”, dichiarò l’allora presidente della Regione Rosario Crocetta all’indomani della scomparsa. “L’ho incontrata circa tre settimane fa, in ospedale: la lucidità delle sue idee, la determinazione nel condurre una battaglia di giustizia, la voglia di verità contrastava con le condizioni del suo corpo indebolito dalla malattia, vissuta con consapevolezza e dignità. È morta una grande donna – aggiunge l’ex governatore siciliano –, un’eroina delle istituzioni che ha vissuto una delle tragedie più grandi che una persona possa vivere”.



Agnese Piraino Leto: il ricordo di chi l’ha conosciuta

Anche Giancarlo Caselli, ex procuratore della Repubblica a Palermo, volle rendere omaggio ad Agnese: “Una donna forte che è stata vicina a Paolo – l’ha definita – e ha continuato a testimoniare il suo impegno anche quando i problemi di salute le hanno creato difficoltà. Ricordo la sua disponibilità. Una sera andai a cena da loro sbagliando giorno.

Li avevo tirati giù dal letto ma mi hanno accolto lo stesso con grande generosità”. Leonardo Guarnotta, anche lui parte del pool antimafia insieme a Falcone e Borsellino, rese omaggio alla sua discrezione: “Una donna che ha assistito in silenzio alle vicende di noi magistrati, e alle nostre vite blindate”, ha detto. “Ricordo il periodo di amarezza all’Asinara, quando Paolo lavorava all’ordinanza del maxiprocesso. Lei restò accanto al suo uomo in silenzio anche in quell’occasione”.