LA “FATWA” DI AGNOLETTO SUL PD

Vittorio Agnoletto lo scorso weekend era in piazza a Roma contro la guerra in Ucraina, sostenendo il “no a tutte le guerre” ma anche il no alla Nato e all’opzione scelta anche dall’Italia di inviare armi all’esercito ucraino.

Intervistato oggi da “La Verità” l’ex leader della sinistra movimentista si scaglia contro il Partito Democratico e il suo segretario Enrico Letta per aver sostenuto Draghi nell’invio di armi e aiuti militari a Zelensky: «Ho l’assoluta convinzione che le armi chiamano armi, e che le armi producono tragedie e vittime. Quindi è una scelta assolutamente sbagliata», spiega il docente all’Università di Milano per “globalizzazione e politiche della salute”. L’unica via da percorrere secondo Agnoletto è quella diplomatica, cosa che però l’Ue e l’Italia non stanno scegliendo: «il Governo Draghi ha fatto una scelta molto sbagliata», rilancia l’ex leader del movimento pacifista italiano. «Pd? C’è qualcuno al suo interno che dissente. Ma è evidentemente un partito che si è messo l’elmetto. Molti iscritti e simpatizzanti del Pd stanno però partecipando in questi giorni con noi alle manifestazioni, nonostante le diverse indicazioni che arrivano dal partito».



“DIPLOMAZIA UE DOV’È FINITA? SCHERZIAMO COL FUOCO”

Agnoletto se la prende con il Governo tanto quanto con la sinistra ‘pacifista’ che però poi appoggia operazioni di aiuti militari come quelle della Nato con l’Ucraina: «Ci deve essere un limite alla realpolitk. Non si può fare come Draghi, dire di Erdogan che è un dittatore e poi sedersi allo stesso tavolo per discutere di affari. Non si può in nome dell’unità nazionale compiere scelte che alimentano la guerra e stracciano la Costituzione». L’ex Rifondazione Comunista saluta con favore l’intervento di Papa Francesco nel ricordare i valori della Carta Costituzionale anti-guerra, ma lamenta che debba essere un Pontefice a ricordare alla politica e al Governo gli impegni della Costituzione. L’affondo finale Agnoletto lo fa però contro l’Ucraina e contro la “memoria corta” dell’Italia in merito ai fatti degli ultimi anni: «Dove sono stati l’Ue e il governo italiano dal 2014 ad oggi? Il 24 maggio 2014 fu ucciso dall’esercito ucraino il giornalista Andrea Rocchelli durante la guerra del Donbass. Perché non se ne parla? L’Ucraina si rifiutò di collaborare con i giudici italiani per individuare le responsabilità. Perché il nostro esecutivo non ha detto nulla?». Dall’Italia all’Europa, Agnoletto a “La Verità” si chiede in ultima analisi che fine abbia fatto la tradizione diplomatica europea: «L’Europa non è fatta di anime belle e ingenue. Chiedo: ci si rende conto di quali conseguenze può avere l’invio di armi? Oltretutto se un treno o un convoglio che le tra- sporta venisse abbattuto, la Ue entrerebbe in guerra? Passo tira passo, non si scherza con il fuoco».



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