Lascia il suo incarico Agostino Miozzo. L’ex coordinatore del CTS, il Comitato tecnico scientifico, da poche settimane consigliere del ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, ha deciso di fare un passo indietro, anche se la decisione non è ancora ufficiale. Agostino Miozzo lo ha anticipato durante un’intervista concessa nelle scorse ore ai microfoni del quotidiano romano Il Messaggero, in cui ha appunto spiegato: “Voglio parlarne con il ministro Bianchi, penso che il mio ruolo ormai abbia perso di significato. E sono molto stanco”.



Quindi Miozzo ha motivato la sua scelta, esternando quanto già anticipando durante l’intervista di ieri ad Agorà: “Tutti sanno che io sono un sostenitore del ritorno alle lezioni in presenza. E non contesto le percentuali fissate dal governo. Però non è accettabile che nei territori ci sia chi contrasta questa operazione, chi lavora per la Dad, quando le indicazioni partono da un governo di emergenza nazionale, in cui è rappresentato l’80 per cento dei partiti. Una follia”.



AGOSTINO MIOZZO: “IL PAESE NON CE LA FA, GIUSTO RIAPRIRE MA…”

Secondo Agostino Miozzo, ormai ex consulente del Ministro Bianchi, è giusto riaprire, ma ci sono molte situazioni che gli fanno storcere il naso: “Il Paese non ce la fa più – racconta ancora nella chiacchierata con i colleghi de Il Messaggero – è giusto riaprire, anche se dobbiamo fare attenzione a una cultura che sta passando in modo sotterraneo e che fa dire: quello è vecchio, non importa se muore”. Quindi Miozzo ribadisce: “Per ragioni economiche e sociali, è giusta una graduale riapertura”, ma fra la gente serpeggia una sorta di anarchia ingiustificata: “Ciò che mi preoccupa di più, piuttosto, è una anarchia crescente, la convinzione strisciante tra la gente che non vi sia più pericolo di contagio. Io dico: apriamo, certo, ma le regole che ci sono facciamole rispettare. In modo puntuale, perfino feroce”, e a riguardo proprio ieri sottolineava la necessità di più controlli, e di sanzioni e pene, cosa tra l’altro auspicata anche dal governatore della Campania De Luca. “Il Ministero dell’Interno – conclude Miozzo – ha fatto moltissimo e lo ha fatto bene, ma ora deve decuplicare i controlli, multare chi sgarra. Solo così il Paese può permettersi le riaperture”.

Leggi anche

"Piano di deportazione migranti di Trump è simile a quello di Obama"/ CNN sbugiarda i democratici