Negli ultimi giorni si è acceso il dibattito sul divieto allo spostamento tra Comuni e il premier Conte ha scaricato la responsabilità sul Parlamento. Il giudizio del Comitato tecnico scientifico, spiega Agostino Miozzo, è chiaro: gli spostamenti durante il periodo natalizio andrebbero ridotti, non aumentati. Intervenuto ai microfoni de La Stampa, il coordinatore del Cts ha messo in rilievo che ulteriori deroghe potrebbero comportare dei rischi: «È un rischio: la norma concepita a livello nazionale non si presta a essere adattata a casi singoli, perderebbe di efficacia. Mi rendo conto del messaggio terribile che mandiamo alle famiglie, a milioni di cittadini che non potranno incontrarsi con i loro cari a Natale.Ma, è bene ricordarlo, sono proprio gli incontri tra non conviventi a essere sotto osservazione, perché potenziali occasioni di contagio. Il fatto di essere familiari non è di per sé un passaporto di immunità. Questo virus non ci consente deroghe, che pure sono già state fatte, ad esempio, per permettere di fare visita a un anziano solo o malato».

AGOSTINO MIOZZO: “”

Nel corso dell’intervista rilasciata al quotidiano piemontese, Agostino Miozzo ha citato il caso della Germania – Merkel pronta a imporre un lockdown duro con numero di morti più basso del nostro – mentre in Italia c’è chi chiede un allentamento delle misure di sicurezza. Il coordinatore del Cts ha poi precisato di non pensare a una nuova chiusura totale, ma di chiedere un approccio più prudente: «Sono consapevole che il Paese ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo a livello economico, quindi non penso a un altro lockdown, ma so che sarebbe la soluzione più efficace contro la famosa terza ondata».  Per quanto riguarda la scuola, Agostino Miozzo ha sottolineato che il “tavolo dei prefetti” rappresenta l’ultima spiaggia:  «Se non riusciamo a riportare tutti gli studenti in classe nemmeno a gennaio, vorrà dire che avremo fallito tutti, politici e tecnici»