Con un parterre che coinvolge 28 Università, 5 centri di ricerca e 18 imprese distribuite su tutto il territorio nazionale e rappresentative delle eccellenze italiane nel settore agrifood, è in fase di avvio “Agritech”, il Centro Nazionale per lo sviluppo di nuove tecnologie in agricoltura.
Il progetto – che punta a favorire lo sviluppo sostenibile delle produzioni agroalimentari – potrà godere di un finanziamento senza precedenti per la ricerca in agrifood: circa 350 milioni di euro di cui 320 a carico del Pnrr.
Il Centro nasce con l’ambizione di combinare le migliori competenze scientifiche per rendere l’industria agroalimentare italiana più competitiva e sostenibile, e fornire una risposta concreta ai bisogni di crescita di un settore chiave per l’economia. Un obiettivo che prenderà corpo collegando le infrastrutture di ricerca in agricoltura disponibili a livello nazionale, che a loro volta collaboreranno con le imprese così da aumentare la resilienza e la competitività economica nell’agroalimentare, formare la prossima generazione di studiosi del settore e garantire capitale umano e competenze necessarie per affrontare le sfide future.
Il progetto si pone in particolare cinque obiettivi da perseguire mediante l’applicazione di tecnologie per l’agricoltura. Il primo è la resilienza, cioè l’adattamento delle produzioni ai criteri di sostenibilità e ai cambiamenti climatici. In secondo luogo, c’è il perseguimento del basso impatto ambientale. In terza istanza, la bussola è puntata sullo sviluppo di strategie di economia circolare, seguita dalle strategie di recupero basate sullo sviluppo delle aree marginali e dalla promozione della sicurezza, tracciabilità e tipicità delle filiere agroalimentari.
Ente promotore e responsabile dell’hub nazionale è l’Università Federico II di Napoli, che sarà affiancata, secondo l’impostazione Hub&Spoke, da 9 nodi di ricerca equamente distribuiti tra il Nord, il Sud e il Centro Italia, in linea con il principio di riduzione dei divari alla base del programma Pnrr.
Il progetto ha trovato il plauso del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, che ha sottolineato come “il ruolo del Centro Nazionale Agritech per lo sviluppo sostenibile e l’innovazione possa essere fondamentale per gettare le basi per un coordinamento strategico che metta in sinergia i centri di ricerca, il mondo universitario e lo si faccia sulla base di un impegno che poi deve essere calato nella realtà e quindi nel rapporto con le imprese”.
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