L’agricoltura italiana è attualmente tra quelle che in Europa più rispettano le norme sui pesticidi e sulla riduzione di sostanze chimiche inquinanti per l’ambiente. Nonostante questo il green-deal voluto dall’Ue presto potrebbe seriamente danneggiare e penalizzare tutto il settore a causa di nuove regole e imposizioni volute dalla Commissione per la salvaguardia dell’ecologia, perchè a livello pratico taglieranno la produzione rischiando di compromettere sia la produzione agricola che quella zootecnica.



Riccardo Vanelli, presidente di Agrofarma, ha affermato al quotidiano Libero che in materia di agroalimentare, specialmente quando si parla di riduzione delle emissioni e cambiamento climatico, “Ci troviamo spesso di fronte a contenuti fuorvianti, che non solo riportano informazioni superficiali o inesatte, ma che danno un’immagine distorta della nostra agricoltura“. E si tratta spesso di informazioni che rischiano di danneggiare seriamente l’impegno che già gli operatori del settore agricolo stanno mettendo in campo per la sostenibilità.



Agrifarma “Agricoltura Italiana penalizzata dal green-deal, mantenere la produzione sarà una sfida”

L’agricoltura italiana è da molto tempo impegnata nel settore ambientale, lo dimostrano i dati, che confermano che i residui chimici sopra i limiti di legge sono attualmente pari allo 0,6%. Questo pone in risalto la posizione dell’Italia rispetto a tutti gli altri paesi europei, perchè dall’analisi dei prodotti dalle derrate alimentari di importazione, i livelli salgono al 7,2%, precisamente dodici volte di più rispetto all’agroalimentare del nostro territorio. Tuttavia, come sostiene l’Osservatorio Agrofarma, bisognerà presto affrontare una sfida per cercare di mantenere la produzione, perchè con l’ingresso delle nuove norme proposte nel green-deal, si rischia di dover limitare la coltivazione.



L’Italia inoltre risulta molto avanzata anche per quanto riguarda la riduzione delle emissioni con l’utilizzo di energia pulita. Scesi tra il 13 ed il 14% sia i livelli di di gas serra che quelli di ammoniaca, numero che risulterebbero già essere perfettamente in linea con i provvedimenti Ue nell’obiettivo da raggiungere entro il 2030.  Agrifarma sostiene che bisognerà combattere soprattutto per salvaguardare la varietà delle colture, specilmente quelle aumentate nel recente periodo, ad esempio: ceci, melograni, lino e arachidi.