Il ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, intervistato dal Sole 24 Ore, ha annunciato il raddoppio dei fondi Pnnr destinati all’agricoltura. In particolare 2 miliardi di euro in più per sostenere la filiera dell’agroalimentare. Una conquista raggiunta grazie alla revisione accordata da Bruxelles che ha garantito l’aumento degli investimenti da 3,63 a 6,53 miliardi di euro. Tutto questo grazie anche al successo ottenuto con il crescere dell’interesse degli agricoltori nei confronti del Parco agrisolare e dei contratti di filiera.
Come sostiene il ministro ora: “Sono state ascoltate le imprese, e abbiamo puntato sulle misure e sugli investimenti che più hanno riscosso l’interesse degli imprenditori“. Per ottenere questa revisione dall’Ue però è stato necessario soprattutto eliminare il vincolo dell’autoconsumo sugli investimenti nell’energia solare. Un problema che aveva fatto raffreddare l’interesse delle imprese per l’impossibilità di cedere l’energia a terzi.
Agricoltura, Bruxelles aumenta i fondi e rivede il piano per i finanziamenti al Parco solare
Francesco Lollobrigida ha illustrato al Sole 24 Ore, i nuovi finanziamenti che arriveranno per il Pnnr dall’Ue per il settore agricoltura. Grazie soprattutto ad una revisione di alcune norme, è stato possibile aumentare i fondi. Specialmente per agroalimentare e Parco agrisolare. Su quest’ultimo, spiega il ministro: “Abbiamo convinto la Commissione a sostituire il concetto di autoconsumo aziendale con quello più ampio delle “Comunità energetiche” e questa nuova impostazione è stata accolta favorevolmente da Bruxelles“.
Ma a partire dal varo del Recovery Plan sono cambiate molte cose, come conferma Lollobrigida, l’atteggiamento dell’Ue è cambiato perchè il piano era stato varato per superare le difficoltà della pandemia, ma poi sono subentrate altre questioni da risolvere, e le esigenze di autosufficienza energetica sono diventate più importanti. Ora con i fondi, si punterà anche a garantire l’autosufficenza agroalimentare, specialmente dopo aver subito importanti perdite a causa della riduzione delle aziende di settore che in alcune zone hanno toccato il 40%.