Il maltempo colpisce i vigneti pugliesi. E le conseguenze rischiano di essere davvero pesanti. “A seguito delle persistenti piogge che hanno interessato in queste ultime settimane buona parte della Regione – sottolinea il presidente di Copagri Puglia, Michele Palermo -, i vigneti sono stati attaccati dal fungo della famiglia delle Peronosporacee”. Una fitopatologia insidiosa, perché compromette del tutto la consistenza e lo stato di salute del grappolo, sia quando esso è ancora in fase di sviluppo, sia nel momento in cui – come nel caso dell’uva da tavola in questo periodo – è già quasi pronto per la vendemmia. E non solo. “La persistenza delle piogge – spiega Pietro De Padova, Presidente di Cia Due Mari (Taranto-Brindisi) – ha tolto la possibilità ai viticoltori di intervenire con i trattamenti che sarebbero stati necessari per salvare almeno in parte i vigneti”.
E da qui l’appello di Palermo che invita la Regione Puglia a dichiarare lo stato di calamità naturale. “Per la prossima campagna, infatti, c’è il concreto rischio che la produzione di uva da vino e da tavola si riduca in misura significativa, con cali consistenti, stimabili fino al 50% nei vigneti del foggiano, della BAT e del tarantino, e pesanti conseguenze per l’economia agricola pugliese”, spiega Palermo, evidenziando che “diversi Comuni hanno già chiesto alla Regione di effettuare sopralluoghi urgenti nei terreni, così da poter quantificare i danni e ricorrere al Fondo di solidarietà nazionale”.
Un passaggio necessario perché “solo in questo modo – prosegue il presidente di Copagri Puglia – i produttori agricoli danneggiati potranno ottenere la sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali delle aziende agricole e dei lavoratori dipendenti, la sospensione o il differimento del termine per gli adempimenti degli obblighi tributari e previdenziali, la sospensione per un anno del pagamento delle rate e degli effetti del credito agrario, nonché l’anticipazione del pagamento dei premi PAC”.
Ma questi interventi rischiano di non essere sufficienti. “Sarà poi importante – aggiunge Palermo – lavorare affinché il Governo conceda una deroga a quanto previsto dal Fondo di solidarietà nazionale, così da garantire risarcimenti anche alle produzioni assicurabili come da Piano Assicurativo Nazionale e tutelare le aziende non assicurate. È infatti arrivato il momento di mettere mano ai contenuti dell’ormai datato D.lgs. 102/2004, che in relazione ai sempre più innegabili ed evidenti effetti del climate change andrebbe adeguato per ristorare gli agricoltori in modo più celere ed efficace, e di puntare con sempre maggiore determinazione sulle innumerevoli possibilità offerte dalla ricerca e dall’innovazione applicata all’agricoltura, a partire dai positivi contenuti del cosiddetto ‘DL Siccità’, col quale si dà finalmente il via libera alla sperimentazione in campo per ottenere produzioni vegetali in grado di meglio rispondere alla scarsità idrica e a stress ambientali e biotici”.
A rischio c’è del resto una produzione di grande rilievo. Secondo i dati Istat, nel 2022 la produzione di vino della Puglia ha toccato i 10,8 milioni di ettolitri, grazie a un allungo del +13% sul 2021. Si tratta del valore più elevato di sempre e del 40% superiore alla media storica 2012-21. Un’ottima annata, dunque, che ha contribuito a confermare e rafforzare il ruolo della Regione nel comparto: la Puglia rappresenta infatti una fetta particolarmente importante sia del vino italiano IGT (16%) che soprattutto di quello comune (43%). L’attacco del fungo della famiglia delle Peronosporacee rischia, quindi, di rappresentare un grosso problema non solo a livello locale, ma per l’intero settore a livello nazionale.
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