In ambito di transizione ecologica si stanno di continuo studiando nuove forme di produzione di energia pulita, non inquinanti e che al tempo stesso vadano a salvaguardare i campi e le coltivazioni, evitando speculazioni e consumo di suolo. Pensiamo nello specifico alle distese di pannelli solari che si stanno avviando in alcune campagne, che scontentano su più fronti proprio per l’enorme sacrificio di terreno. In Francia è stata adottata così una soluzione che combina produzione agricola ed energia verde, consentendo di proteggere le colture e decarbonizzare il mix energetico. Si tratta dell’agrivoltaismo inaugurato per la prima volta a La Somme creando una tettoia fatta di pannelli solari sopra un campo.



La crescita dell’agrivoltaico sarà uno dei perni delle ambizioni ambientali del governo francese, come ha rimarcato di recente Emmanuel Macron. L’obiettivo consiste nel raggiungere il 40% di energia rinnovabile entro il 2030 rispetto all’attuale 20%. E proprio in questa direzione l’agricoltore Benoît Bougler è stato il primo a dotare la propria azienda agricola di una tettoia agrivoltaica, composta da diverse centinaia di pannelli solari rotanti posti a 5 m dal suolo orientati orizzontalmente. Questi si riempiono di energia solare proteggendo al contempo le colture dalle bizzarrerie del tempo.



COME FUNZIONA L’AGRIVOLTAISMO

In Francia si stanno ancora sperimentando gli strumenti di agrivoltaismo ma già si può constatare l’efficienza di quest’opera. La struttura è costituita da una rete di cavi metallici su cui sono sospesi i pannelli solari. Una serie di sensori, tramite un software di gestione automatizzato, determinano l’angolo di orientamento migliore dei pannelli in base alle condizioni meteorologiche. Quando i pannelli sono verticale, le colture sonoall’aria aperta. Quando sono orizzontali, sono protette dal sole. Ad oggi l’agrivoltaismo lo si può trovare sopra gli alberi da frutto nel Sud della Francia, o sui vigneti nella regione di Bordeaux, come nel caso del dimostratore Vitisolar, anch’esso appena installato su un appezzamento di 2.000 m2 di viti di merlot a Villenave-d’Ornon in Gironda. A Brouchy invece, nella Somme, la copertura solare si estende su 3 ettari, sopra il mais verde.



I vantaggi sono evidenti. Innanzitutto permette di non sotrarre spazio alle colture. E poi in caso di clima molto caldo la temperatura del suolo viene mantenuta da 2 a 3°C in meno rispetto all’ambiente, con un livello di umidità superiore del 20-30% rispetto a una coltura non protetta. Senza contare inoltre che sui piloni sono anche installati degli irrigatori d’acqua, capaci di innaffiare solo dove e quando necessario. In termini di energia infine la tettoia agrivoltaica è progettata per produrre una potenza di 2,9 megawatt, pari al consumo di un villaggio di 1.650 abitanti. L’obiettivo resta quello di raggiungere una totale autonomia energetica.