Nuove risorse in arrivo dal Governo a sostegno dei coltivatori. Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida ha firmato il decreto con il quale si destinano a Regioni e Province autonome i 500 milioni di euro previsti dal Pnrr per l’innovazione nel settore della meccanizzazione agricola e alimentare. L’intervento prevede, in particolare, due sotto-misure: una per la modernizzazione dei frantoi oleari, con una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro, l’altra finalizzata all’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettono l’introduzione di tecniche di agricoltura di precisione, con una dotazione di 400 milioni di euro.



“Con questo decreto – afferma il ministro Lollobrigida – aggiungiamo un altro tassello per migliorare ancora la qualità della produzione e diminuire l’impatto ambientale. Per altro verso, come dimostra il fondo da 225 milioni stanziato in legge di Bilancio per l’innovazione in agricoltura, il Governo Meloni ha lo sguardo al futuro anche in ambito agricolo e agroalimentare. Continuiamo a lavorare nella direzione di un potenziamento del Pnrr, con un approccio lontano da condizionamenti ideologici e vicino invece alle esigenze attuali della Nazione”.



L’intervento promette di fornire una boccata di ossigeno a un settore messo molto sotto pressione nel corso del 2022 dalla difficile congiuntura economica. Coldiretti segnala che per effetto dei rincari energetici i costi di produzione delle aziende agricole nello scorso anno sono aumentati del 23,1%. In particolare, a premere sui conti – dice l’Istat – sono stati i prezzi dei prodotti acquistati dagli agricoltori, aumentati del +23,6%, con picchi ancora più sostenuti registrati nel caso di fertilizzanti (+63,4%), dei prodotti energetici (+49,7%) e dei mangimi per animali (+25,1%). Un combinato disposto micidiale, che ha contribuito a generare un saldo negativo nel bilancio delle imprese agricole attive: nell’anno si è infatti registrato un calo di -3.363 realtà, in controtendenza rispetto all’andamento generale.



“La pandemia prima e la guerra poi – afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini – hanno dimostrato che la globalizzazione spinta ha fallito e che servono rimedi immediati e un rilancio degli strumenti europei e nazionali che assicurino la sovranità alimentare, riducano la dipendenza dall’estero e garantiscono un giusto prezzo degli alimenti per produttori e consumatori”. Una direzione che pare non lontana da quella indicata dall’Esecutivo attraverso il via libera agli ultimi stanziamenti. Vero è però che la strada è ancora lunga: Prandini auspica infatti che “siano raddoppiate da 5 a 10 miliardi le risorse destinate all’agroalimentare nel Piano nazionale di ripresa e resilienza spostando fondi da altri comparti per evitare di perdere i finanziamenti dell’Europa”.

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