Sono cominciati i contatti per il rinnovo del contratto pubblico dei militari. Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica Amministrazione, sulle pagine del Messaggero spiega: “Noi vogliamo dare loro il giusto riconoscimento retributivo, definendo gli accordi nel più breve tempo possibile per recuperare il ritardo”. Al tavolo, per il rinnovo del contratto, si sono sedute le organizzazioni sindacali dei militari e non gli organismi di rappresentanza. Secondo il ministro “significa affermare un principio di pluralismo e di democrazia sindacale”.



Per il rinnovo sono state stanziale risorse per 1,5 miliardi. Si tratta del “massimo sforzo possibile” in questo momento secondo Zangrillo, che poi spiega: “Gli straordinari saranno uno dei punti centrali della trattativa. Bisognerà arrivare ad un adeguamento del valore economico nell’ottica della giusta valorizzazione dei trattamenti accessori”. All’interno del negoziato si discuterà anche della previdenza integrativa, con due fondi dedicati. 



Zangrillo: “Settimana corta da 4 giorni? Dobbiamo lavorare con intensità prima di permettercelo”

Un dibattito aperto nel settore pubblico riguarda la settimana corta da 4 giorni lavorativi. Nel pubblico, secondo stime, si perderebbero un miliardo di ore di lavoro. “In un Paese che sconta da decenni un ritardo importante in termini di produttività, è d’obbligo porsi la domanda: possiamo permettercelo? Questo significa che dobbiamo lavorare con intensità per recuperare efficienza, come alcune realtà organizzative eccellenti hanno fatto. Solo allora potremo pensare a soluzioni innovative” spiega ancora Zangrillo al Messaggero.



La pubblica amministrazione, inoltre, si trova a fare i conti con un organico attorno al 30 percento in meno. “Stiamo recuperando il drammatico calo di capitale umano conseguente al decennale blocco del turnover. La digitalizzazione dei percorsi di reclutamento ci consente oggi di recuperare con velocità il terreno perduto. Un programma di oltre 150 mila inserimenti all’anno nei prossimi quattro anni è un obiettivo ambizioso, ma raggiungibile. Lo stiamo realizzando” conclude nell’intervista al Messaggero il ministro Zangrillo.