La riunione del G7 su Tecnologia e digitale, tenutasi il 15 ottobre 2024 a Cernobbio, ha fatto segnare un importante momento di confronto e sviluppo per le politiche digitali e l’innovazione tecnologica tra i Paesi membri. Presieduta dal sottosegretario Alessio Butti, l’incontro ha fatto seguito agli impegni assunti con la Dichiarazione dei ministri dell’Industria, tecnologia e digitale del G7 di Trento del 15 marzo 2024. In quest’ultima dichiarazione si erano stabilite le basi per l’incontro di Cernobbio, sottolineando la necessità di condividere buone pratiche sui servizi pubblici digitali e di creare un quadro comune per l’identità digitale. Questi temi sono stati ulteriormente approfonditi durante la riunione, con l’obiettivo di garantire che i valori democratici e i diritti umani siano rispettati nell’adozione dell’intelligenza artificiale (IA).



In questo senso, un’iniziativa significativa è stata la creazione di un toolkit per l’uso etico dell’IA, ispirato dalle pratiche giapponesi, con l’attivo supporto dell’Ocse e dell’Unesco. Questo strumento è stato progettato per aiutare i leader politici e i responsabili del settore pubblico a tradurre i principi di un’IA sicura, affidabile e responsabile in politiche concrete e attuabili ed è parte di un più ampio sforzo per migliorare la produttività economica e garantire che l’accesso ai servizi essenziali e ai benefici dell’IA siano accessibili a tutti mediante la creazione di un’infrastruttura pubblica digitale robusta e interoperabile. A questo riguardo, durante la riunione è stata proposta un’iniziativa volta a condividere esempi di servizi digitali offerti dai Governi dei Paesi membri del G7, il Compendium of Digital Government Services.



Sempre nell’ottica di una regolamentazione globale, in direzione di uno sviluppo sicuro e responsabile dell’IA, che viene denominata come IA antropocentrica nella visione italiana, si può inquadrare anche l’applicazione del Codice di condotta internazionale per le organizzazioni che sviluppano sistemi di IA avanzata, noto anche come Hiroshima AI Process (HAIP). Ciò al fine di evitare che i singoli Paesi sviluppino delle proprie normative in modo autonomo, ma soprattutto per addivenire a degli standard etici e giuridici condivisi

L’iniziativa Mapping Exercise of Digital Identity Approaches ha avuto l’obiettivo di analizzare e confrontare i vari approcci all’identità digitale adottati dai membri del G7. Questo progetto ha il fine di identificare le somiglianze tra le strategie di identità digitale, facilitando così la futura interoperabilità tra i sistemi e una governance appropriata. L’identità digitale gioca, difatti, un ruolo cruciale nella trasformazione digitale perché la crescente domanda di servizi digitali richiede sistemi ben progettati che garantiscano sicurezza e protezione dei dati personali. La mappatura degli approcci è stata discussa come strumento per orientare le future attività del G7.



In ultimo, è stato trattato un aspetto cruciale qual è quello relativo ai cavi sottomarini. È indubbio, che questo progetto rappresenta un’opportunità strategica per l’Italia, non solo dal punto di vista geografico, ma anche politico in quanto l’Unione europea ha previsto investimenti significativi in questo settore, e l’Italia sta cercando di attrarre capitali da aziende straniere, come Google.

In definitiva, l’approccio adottato durante la riunione del G7 ha rappresentato un’importante opportunità per rafforzare la cooperazione internazionale in materia di innovazione tecnologica e, nello stesso tempo, ha permesso di sottolineare l’importanza di un’innovazione eticamente responsabile. I risultati ottenuti, così come viene riportato nel Digital Joint Ministerial Statement, rappresentano un passo significativo verso la creazione di un ecosistema digitale che rispetti i diritti umani e promuova l’inclusione sociale.

La collaborazione tra i Paesi del G7 sarà fondamentale per affrontare le sfide globali legate alla tecnologia quali la sicurezza informatica, l’etica nell’IA e la governance dell’identità digitale.

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