Aida Diouf Mbengue, la prima tiktoker italiana col velo, si racconta e svela il suo drammatico passato in collegio. Dopo essere salita agli onori delle cronache nei mesi scorsi ad appena 19 anni, la youtuber e astro emergente dei social bergamasca ma di origini senegalesi ha svelato per la prima volta una pagina della sua infanzia che per tanto tempo ha tenuto nascosta. Nata in Senegal nel 2001 in quel di Kaolack, Aida oggi vive nel bergamasco con la famiglia ed è italiana a tutti gli effetti e, come dice lei stessa in un video in cui non riesce a non commuoversi, “dopo cinque anni sono riuscita a condividere con voi questo pezzo della mia vita che nessuno sapeva, oggi sono pronta a condividerne un pezzetto”. Infatti la 19enne ha svelato le sofferenze vissute in un collegio africano dove veniva frustata: “Quando voi a 13 anni vi preoccupavate di avere il nuovo iPhone o le nuove scarpe, io mi preoccupavo di prendermi le frustate” scrive Aida in una delle sue Stories, spiegando poi sempre su Instagram il motivo per cui oggi, anche a seguito di quell’esperienza, è divenuta una giovane donna forte.
AIDA DIOUF, “A 13 ANNI IN UN COLLEGIO IN SENEGAL, TRA FRUSTATE E RECLUSIONE”
“Il 10 agosto del 2015 avevo appena 13 anni quando andai per la prima volta in Senegal in vacanza: era tutto nuovo per me dato che non ero abituata a stare giù in Africa e quindi capite quanto era difficile ambientarmi lì” continua Aida che comunque ammette di essere stata felice di vedere i famigliari. A novembre di quell’anno però, per sua stessa ammissione, la vita è cambiata: “Non so come mi sono ritrovata in un collegio religioso a Dakar: per la prima volta mi sono staccata da mia madre e mi sono ritrovata a vivere con gente veramente crudele” prosegue prima di mostrare uno scatto dell’epoca in cui lei indossa il vestito del collegio femminile e ricordando di non aver avuto la possibilità né di uscire né tantomeno di usare Internet. “Ho studiato il Corano, ma il problema non sta nel fatto di studiare la propria religione quanto di vivere con 100 persone totalmente sconosciute, che sono poi diventate sorelle per me” dice, spiegando che il problema erano le tre ‘tate’ che avevano modi tutt’altro che gentili e ricorrevano alla frusta (nascondendola però alla preside), mettendole pure le mani addosso e con tanto di molestie verbali subite. Un racconto shockante che rende comprensibili le lacrime in diretta della tiktoker e la difficoltà a parlare oggi di quell’esperienza.