Aida Yespica è intervenuta in qualità di ospite a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. Una presenza, quella della showgirl venezuelana, utile ad accendere i riflettori su un’amara e traumatica esperienza vissuta da bambina, che lei stessa ha definito una ferita che rimarrà sempre aperta. In particolare, la donna è stata stuprata da un amico di famiglia quando aveva sette anni: “Un episodio che avevo rimosso per un certo periodo di tempo e che poi mi è tornato in mente nel 2016, poco prima che entrassi nella Casa del Grande Fratello. Lui era un parente di un’altra mia sorella, da parte di padre. Frequentava il nostro ambiente casalingo ed era amico di mio padre”.

Yespica, ha quindi aggiunto: “Il mio non è stato un passato facile, sono venuta da sola in Italia. Mio figlio mi dà la forza per andare avanti”. È stato in questo momento e a seguito di un breve dialogo in collegamento con Barbara De Rossi che la ragazza non è più riuscita a trattenere le lacrime, abbandonandosi a un pianto tanto liberatorio, quanto disperato, di fronte al quale la padrona di casa, Eleonora Daniele, ha reagito restando in silenzio, con grande rispetto nei confronti della sua ospite e, soprattutto, con l’ennesima manifestazione di vicinanza e solidarietà verso le vittime di abusi.

AIDA YESPICA: “ORMAI LA MIA VITA È STATA STRAPPATA”

Successivamente, dopo quel suo pianto davvero commovente di fronte alle telecamere di Rai Uno, Aida Yespica ha voluto esternare ancora alcune impressioni: “Non c’è giustizia. Io purtroppo devo andare avanti, devo avere una vita, sono passati 32 anni da quell’episodio. Tuttavia, non è facile. Non so se lui sia ancora in vita, non voglio nemmeno saperlo. Non capisco proprio cosa passi nella mente di persone come lui, che fanno cose del genere”.

Una vicenda che la sta condizionando anche dal punto di vista sentimentale e delle relazioni intime: “Non riesco ad avere rapporti come si deve con gli uomini, a volte non mi capiscono. Ormai la vita mi è stata strappata… Non è facile. È una cicatrice ancora aperta e che mai si chiuderà”.