Scatta di nuovo l’allarme nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Rafael Grossi, direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) ha dichiarato che nella centrale ucraina, sotto il controllo russo, ci sono 30 tonnellate di plutonio e 40 tonnellate di uranio arricchito, ma i suoi ispettori non vi hanno accesso. Ne ha parlato al World Economic Forum di Davos, esprimendo l’auspicio di riuscire ad avere il via libera per verificare che quei materiali non siano stati deviati per altri usi. «Speriamo di andare lì per poter prevenire… un problema, oppure di scoprire che mancano alcune centinaia di chilogrammi di materiale per armi nucleari. Questo è ciò che ci tiene svegli la notte al momento», ha dichiarato Grossi. Ma ha confermato che ci sono contatti in corso con Ucraina e Russia, riconoscendo che si tratta di una «situazione molto particolare».



Dmitry Peskov, addetto stampa del presidente russo Vladimir Putin, ha confermato che ci sono contatti tra Aiea, Russia e Ucraina sulla questione. «L’agenzia è in contatto sia con la parte ucraina che con la parte russa sull’organizzazione di questo viaggio. Naturalmente, l’organizzazione di un tale viaggio è associata alla necessità di risolvere una serie di problemi logistici e tecnici», ha dichiarato Peskov, le cui parole sono state riportate dall’agenzia Ria Novosti.



ENERGOATOM ALL’ATTACCO: “DICHIARATE SCIOCCHEZZE”

Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari attive nel territorio del Paese, ha però smentito quanto dichiarato da Rafael Grossi in merito alla presenza di uranio e plutonio nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. «Non sono stoccati né uranio né plutonio, che potrebbero essere utilizzati per scopi militari. I gruppi di combustibile sono stoccati, ma questa è una storia completamente diversa. Si tratta di combustibile nucleare che, ovviamente, è presente in tutte le centrali nucleari del mondo», recita il comunicato diffuso su Telegram e ripreso dall’agenzia russa Interfax. L’azienda ha anche fatto notare che nella centrale nucleare il combustibile nucleare usato è conservato in uno speciale deposito a secco, che non ha nulla a che vedere con le «sciocchezze dichiarate». Ma il capo dell’agenzia atomica delle Nazioni Unite si riferiva al fatto che il combustibile fresco e usato stoccato nella centrale e nei reattori contiene appunto 30 tonnellate di plutonio e 40 di uranio arricchito, quindi esprimeva il timore riguardo il possibile utilizzo per scopi militari.

Leggi anche

DALL'UCRAINA A GAZA/ Sapelli: le monarchie del Golfo saranno decisive nelle due guerre