In Italia sono aumentate le richieste di importazione del Parvulan, un farmaco non in commercio e a base di Corynebacterium parvum, un batterio innocuo per l’uomo. Il bugiardino recita: “Coadiuvante nel trattamento di infezioni dermatologiche di origine virale, batterica, fungina e protozoaria, coadiuvante in infezioni sistemiche e locali. Ha un effetto regressivo sulle neoplasie solide. Aiuto nel trattamento dell’erisipela causata da Streptococcus pyogenes. Coadiuvante nel trattamento dell’acne”.



Il punto è che non può proteggere dall’infezione da Covid-19. Lo afferma anche Gianni Sava, professore all’Università di Trieste, che ha dichiarato al “Corriere della Sera” che l’utilizzo del medicinale nella profilassi di SARS-CoV-2 non è sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza ed è un potenziale pericolo per la salute delle persone. Al momento non esiste alcun farmaco che possa sostituire il vaccino – ha aggiunto il farmacologo Silvio Garattini, fondatore e presidente dell’Istituto Mario Negri –, salvo gli anticorpi monoclonali che però hanno un’azione limitata nel tempo, a differenza della vaccinazione che dà una copertura a lungo termine”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



PARVULAN AL POSTO DEL VACCINO COVID? NO, FARMACO ILLEGALE IN ITALIA

Mentre nel nostro Paese si discute di introdurre o meno l’obbligo vaccinale e parte del mondo della scienza si interroga non tanto sulla utilità (indubbia) dei vaccini attualmente a nostra disposizione quanto della loro efficacia in termini di durata, continua l’emergenza legata a farmaci o antivirali ai quali sovente singoli cittadini o anche gruppi organizzati sui social fanno affidamento per combattere l’infezione da Covid-19. Il caso più recente, dopo quelli registrati negli ultimi mesi, è quello del Parvulan di cui si parla sempre di più e in merito al quale pare siano aumentate esponenzialmente le importazioni nel nostro Paese.



Un fenomeno questo che ha fatto alzare le antenne all’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, e ad altre associazioni che di recente è intervenuta con una nota, spiegando i motivi per cui questo antivirale non solo non è efficace contro il virus SARS-CoV-2 ma è altresì pericoloso. Infatti il farmaco Parvulan è di solito indicato per il trattamento dell’Herpes Zoster ed è illegale in Italia: come se non bastasse, il medicinale impiegato per curare quello che di solito è chiamato ‘il fuoco di Sant’Antonio’ (e che consiste in una infiammazione dei nervi) è pericolo in sostituzione degli stessi vaccini, dunque la sua somministrazione andrebbe evitata. Come accennato poc’anzi, infatti, l’AIFA è intervenuta nelle ultime ore a seguito dell’allerta sollevata dalle autorità competenti in relazione all’aumento di richiese sospette di questo farmaco nel nostro Paese.

PARVULAN EFFICACE CONTRO IL COVID? “NO, E’ UN ANTIVIRALE ILLEGALE E ANCHE PERICOLOSO”

Il Parvulan è attualmente illegale in Italia in quanto non autorizzato dalla stessa AIFA e al momento è registrato e commercializzato in Brasile: per questo motivo la Commissione Tecnico-Scientifica ha rilevato come “l’utilizzo del medicinale nella profilassi del Sars-CoV-2 non è sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza”, aggiungendo che anzi rappresenta un potenziale pericolo per i suoi ignari utilizzatori. Nella nota si parla anche di un “dell’ingiustificato senso di protezione che il trattamento potrebbe generare a dispetto della mancanza di un’efficacia documentata”.

Da qui l’invito da parte di AIFA, dopo una serie di approfondimenti fatti assieme al Ministero della Salute e all’USMAF (gli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e Frontaliera), a diffidare dal Parvulan come da tante altre “soluzioni alternative” per combattere il coronavirus. “L’utilizzo del medicinale Parvulan nella profilassi dell’infezione da Sars-CoV-2 non è sostenuto dalle benché minime evidenze di efficacia e sicurezza” si sottolinea ancora, spiegando inoltre che pure “il razionale di tale utilizzo risulta largamente insufficiente, tanto è vero che la Commissione non aveva ritenuto possibile autorizzarne l’uso nemmeno nell’ambito di una sperimentazione clinica”. Insomma: il consiglio è quello di ricorrere ai vaccini ufficiale e di non farsi ingannare da soluzioni miracolose o a buon mercato che rischierebbero, per paradosso, di mettere a rischio la propria salute.