Domenica scorsa il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump si trovava a bordo dell’aereo presidenziale – l’Air Force One – e alcuni testimoni a bordo riportano di essere stati sfiorati da un oggetto non identificato: la notizia emersa ieri e non confermata in un primo momento dall’amministrazione Trump, è stata ora confermata con tanto di particolari dall’agenzia Bloomberg nella serata di oggi. «Il jet del presidente Donald Trump è stato quasi colpito da quello che sembrava essere un piccolo drone mentre si avvicinava a un aeroporto vicino a Washington domenica notte, secondo diverse persone a bordo dell’Air Force One», scrive l’agenzia riportando ulteriori dettagli in merito alla strana forma del drone, simile ad una croce di colore giallo e nero. L’oggetto si trovava sul lato destro dell’aereo ed è stato visto da diversi passeggeri sul jet poco prima che l’aereo atterrasse alle 17.54: oggi il servizio segreto non ha risposto immediatamente alla richiesta di conferma dei rapporti da parte degli organi di stampa mentre ora il North American Aerospace Defense Command, che coordina le questioni di sicurezza aerea in Nord America, ha sottoposto le domande ai servizi segreti.
AIR FORCE ONE COLPITO DA DRONE: LE TESTIMONIANZE
La Federal Aviation Administration ha sottoposto una serie di domande all’amministrazione e membri dell’Air Force One per capire se vi siano stati altri dettagli notati dai presenti poco prima dell’atterraggio: la maggior parte dei droni civili, notoriamente, pesa solo pochi chili e non è in grado di abbattere un aereo di linea. Ma nello stesso tempo, a far allarmare i servizi americani vi è il fatto che comunque avrebbe potuto danneggiarsi l’Air Force One come per lo scontro come o più di un uccello di grandi dimensioni, che potrebbe frantumare il parabrezza della cabina di pilotaggio o danneggiare un motore. Assieme all’allerta per le violazioni delle regole aree dei droni civili, si unisce la preoccupazione per la sicurezza nazionale visto l’inquilino “importante” presente sull’Air Force One. Secondo le attuali normative federali, i droni devono essere pilotati in vista dell’operatore e non a un’altezza dal suolo superiore a 400 piedi (122 metri) senza deroghe speciali.