L’annuncio era nell’aria ma ora è ufficiale: l’accordo di principio tra Air France e Commissione Ue sul nuovo pacchetto di aiuti finanziari è stato raggiunto e annunciato dal Ministro dell’Economia del Governo Macron, Bruno Le Maire. In cambio dei nuovi sostegni al colosso dei cieli francesi, la stessa Air France dovrà rinunciare a diversi slot a Paris Orly: «Abbiamo un accordo di principio con la commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager su nuovi sostegni finanziari ad Air France. L’importo sarà discusso con Air France», ha spiegato ancora ieri il n.1 delle Finanze in una intervista al canale LCI.
Già oggi ci sarà un cda straordinario di Air France per validare l’accordo e procedere con i vari step burocratici ma l’indirizzo sembra ormai abbastanza lanciato e non può non lasciare strascichi in un’altra ben più lunga e complessa situazione “aerea”: stiamo parlando ovviamente di Alitalia, con il Ministro del MISE Giorgetti impegnato a risolvere la situazione di crisi perenne della società in amministrazione straordinaria ormai da 4 anni. Soldi in cassa non ve ne sono più e la crisi Covid con il blocco quasi totale del turismo ha fatto il resto: al momento, i commissari possono usufruire solo dei 24,7 milioni che la Commissione europea ha approvato per compensare i danni subiti da Alitalia a causa della pandemia da Covid nei mesi di novembre e dicembre 2020 .
IL CAOS ALITALIA DOPO L’ACCORDO AIR FRANCE
Ma se entro fine mese non si trovano soluzioni nette e chiare da parte del Governo, il blocco operativo potrebbe essere definitivo: è in corso una difficile trattativa tra Roma e Bruxelles per dimostrare la piena discontinuità tra Alitalia e Ita (la Newco che dovrebbe sostituirla). Il nuovo confronto con l’Unione europea dovrebbe avvenire martedì prossimo con un incontro a livello tecnico tra il Governo e Bruxelles, spiega Rai News: «L’obiettivo della partenza della Newco Ita è entro giugno-luglio. Per questo dobbiamo accelerare. Il fattore tempo è decisivo. E’ nostro interesse che Ita parta il prima possibile. Siamo già in ritardo, Ita doveva essere operativa già ad aprile», spiegava invece il Ministro Giorgetti in audizione a metà marzo. Il nodo ora riguarda l’imposizione Ue sul fatto che la Newco “Ita” non potrà comprare più del 50% degli slot dello scalo di Milano Linate punto strategico fondamentale per il core business della compagnia italiana: ecco perché l’accordo invece trovato con Air France che porterà aiuti finanziari freschi alla compagnia francese ha scatenato la rabbia di sindacati e degli stessi operatori di Alitalia.
«Il governo brancola nel buio, subendo il pressing della Vestager, che mira a far decollare una ”nano-compagnia”: fermiamo la macelleria sociale», attaccano in una nota congiunta sindacati autonomi Cub Trasporti e Unione sindacale di base (Usb), annunciando assemblea a Fiumicino domani alle 10.30. «Dopo 3 anni persi inseguendo ipotesi inconsistenti e irrealizzabili – scrivono ancora i sindacati autonomi nel documento reso pubblico – il Covid non può e non deve diventare la scusa per ridurre Alitalia a una dimensione che la renderà incapace di reggere sul mercato. È inaccettabile che dopo l’approvazione di un decreto, che annuncia l’investimento di 3 miliardi di euro sul rilancio della compagnia di bandiera italiana, si protragga una trattativa con la Ue che sembra più preoccupata di eliminare dalla scena un concorrente a Lufthansa e Air France piuttosto che di garantire la mobilità dei cittadini e una leva essenziale per l’economia del nostro Paese».