La decisione di Air Italy di mettere l’azienda in liquidazione, ha fatto sollevare dalla sedia i sindacati di categoria. Appresa la notizia è stato infatti proclamato uno sciopero nazionale della durata di 24 ore, per il prossimo 25 febbraio. L’agitazione partirà dalle ore 00:01 di martedì 25, e durerà fino alle ore 24:00 dello stesso giorno, e riguarderà tutto il personale dipendente delle società di trasporto aereo. Ecco la nota congiunta di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo, attraverso cui viene appunto indetto lo sciopero: “Da ormai troppo tempo – si legge – le organizzazioni sindacali – si legge nella nota- richiedono inascoltate un tavolo di lavoro ministeriale ed una cabina di regia che abbia la finalità di riscrivere le regole del Settore. Riteniamo infatti e lo abbiamo più volte sostenuto in ogni momento istituzionale di confronto che l’obiettivo principale ed ineludibile sia quello di porre fine alle cause ed agli effetti delle azioni di dumping industriale e contrattuale che hanno generato inaccettabili asimmetrie competitive”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
AIR ITALY IN LIQUIDAZIONE: IL DURO COMMENTO DELLA MINISTRA DE MICHELI
Il ministero dei trasporti e delle infrastrutture, ha convocato la compagnia aerea Air Italy, a seguito della crisi che ha colpito la stessa. Come riferisce l’edizione online de Il Messaggero, è probabile la liquidazione della stessa azienda, e ricadute pesanti a livello di occupazione, anche se al momento è complicato sbilanciarsi su cosa accadrà di preciso. A riguardo è stata diramata una nota da parte del Mit in cui si legge: “A seguito della comunicazione informale avvenuta da parte dei sindacati, relativa alle decisioni dell’assemblea odierna dei soci di Air Italy sulla probabile liquidazione della compagnia aerea, la Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli ha chiesto un incontro urgente con l’azienda invitando, peraltro, alla sospensione di ogni decisione fino alla riunione con i ministeri competenti”. Quindi la ministra De Micheli ha aggiunto e concluso: “Non è accettabile la decisione di liquidare un’azienda di tali dimensioni, senza informare prima il Governo e senza valutare seriamente eventuali alternative, pertanto mi aspetto che Air Italy sospenda la deliberazione fino all’incontro che possiamo già calendarizzare a partire dalle prossime ore”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
AIR ITALY IN LIQUIDAZIONE? EX MERIDIANA IN CRISI
Nuove voci di liquidazione per Air Italy. L’allarme circolava da tempo, infatti i sindacato avevano proclamato uno sciopero e chiesto al governo di intervenire. Ma ieri l’allarme si è trasformato in panico, perché c’è stata la cancellazione improvvisa di alcuni voli, come quelli per New York e Lagos. Lo scenario è negativo, motivo per il quale si teme che oggi, durante l’assemblea dei soci programmata, il management possa annunciare la decisione di mettere appunto in liquidazione la compagnia. La società per ora tace, ma oggi si alzerà il velo sui conti: stando a quanto riportato da Il Messaggero, potrebbero esserci 200 milioni di euro di buco nel 2019, che così si aggiungerebbero ai 160 dell’anno precedente. A rischio ci sono quindi 1.200 posti di lavoro che offre Air Italy, compagnia nata nel 2018 dalle ceneri di Meridiana. Eppure l’Aga Khan Fund for Economic Development e Qatar Airways nelle scorse settimane avevano cercato una soluzione per non gettare la spugna. Secondo queste indiscrezioni, la ricerca di nuovi soci non avrebbe avuto esito.
AIR ITALY VERSO LIQUIDAZIONE? PROFONDO ROSSO PER EX MERIDIANA
Nelle prossime ore si conoscerà dunque il futuro di Air Italy, la seconda compagnia italiana che vola con una turbolenza economica. Il vertice straordinario, che è in programma oggi, era stato programmato per il 18 febbraio, ma è stato anticipato. Secondo quanto appreso dal Corriere della Sera, la difficoltà maggiore della compagnia è nella sua ricapitalizzazione. L’investitore originario, l’Aga Khan, non vorrebbe immettere nuova liquidità, mentre Qatar Airways non vuole investire altri fondi senza sfondare il tetto del 49 per cento, cosa che farebbe perdere ad Air Italy la licenza di vettore dell’Unione Europea. Serve un piano di rilancio, oltre che soldi, per soddisfare pure le richieste dell’ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) che vigila da giorni. Ma le ricerche di nuove azionisti non sono andate a buon fine, dunque la situazione si fa ancor più complessa e lo scenario di una liquidazione assume contorni concreti. Solo due anni fa la compagnia era stata presentata in pompa magna a Milano.