Sussidi accordati dall’Unione Europea per gli aiuti di Stato alle imprese nazionali, per il 70% sono stati concessi alla Francia e alla Germania. 760 miliardi di euro che potrebbero penalizzare il mercato unico Ue mettendo l’Italia in una posizione molto sfavorevole rispetto alla concorrenza. Come sottolinea Il Fatto Quotidiano infatti, le preoccupazioni iniziali sono state confermate dopo l’approvazione per i fondi destinati alle aziende, stanziati dal governo di Berlino per contrastare gli aiuti da altri paesi, per un totale di 902 milioni da erogare all’azienda svedese Northvolt, per un mega impianto di batterie per auto elettriche che sorgerà in Germania.



Perchè, senza l’ok dell’Ue, lo stesso stabilimento sarebbe stato realizzato in Usa. Ed anche per il governo francese è arrivato il via libera della Commissione allo stanziamento di sostegni statali per le aziende che dovranno produrre non solo batterie, ma pannelli eolici ed impianti solari sul territorio in modo da favorire la transizione verde aiutando le aziende francesi. A questo punto, è chiaro che l’Italia, non potendo contare su altrettanti sussidi non potrà reggere il confronto sulla competitività nazionale nel settore energetico.



Aiuti di stato, Ue autorizza 760 miliardi: il 71% va a Francia e Germania

L’Unione Europea autorizza pacchetti di aiuti di stato per favorire le aziende nazionali nel mercato energetico e per quello delle batterie per auto elettriche. Un provvedimento che era stato previsto nell’ambito del nuovo sistema di “matching” dei sussidi nell’ambito del Green Deal. Le precedenti autorizzazioni però, che riguardavano oltre a Francia e Germania anche altri paesi tra i quali l’Italia, erano state concesse per cifre molto più basse e soprattutto con un sistema di crediti fiscali. Ora invece, sopo la crisi energetica scoppiata in seguito alla guerra in Ucraina, sono stati necessari maggiori disponibilità a livello nazionale, per abbassare i costi industriali dell’energia ed evitare un totale monopolio di paesi terzi come la Cina.



Ora però la maggior parte degli aiuti andranno all’asse Scholz-Macron, e come ha confermato una ricerca effettuata da vari economisti internazionali, questa politica comporterà la distorsione del commercio. Perchè se l’obiettivo dell’Ue era quello di aumentare la competitività nel mercato unico, le nazioni che possono contare su minori risorse pubbliche dovranno per forza puntare su altri tipi di finanziamenti come crediti fiscali e di conseguenza perderanno nei confronti dei concorrenti franco tedeschi.