Il nuovo Regolamento Ue 2022/2560 sugli aiuti e sovvenzioni dall’estero enterà in vigore tra qualche mese. E come fa notare un’analisi del Sole 24 Ore, potrebbe penalizzare molto le imprese italiane soprattutto quelle coinvolte in progetti internazionali previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Questo perchè le nuove regole, sostanzialmente nate per arginare le acquisizioni da parte di imprese cinesi, si ripercuoteranno su tutti con effetti problematici. I rischi infatti saranno quelli di escludere anche le società europee dalle gare.



Le norme legate al regolamento UE, prevedono alcuni obblighi riguardanti le notifiche  che dovranno essere perfettamente dettagliate. Seguiranno poi indagini approfondite da parte della Commissione Europea che potrà anche bloccare tutto il procedimento fino a giudizio finale. Gli aiuti e i finanziamenti pubblici ricevuti all’estero dovranno essere dichiarati e a conclusione dell’indagine potrebbe anche venire negata l’aggiudicazione dell’appalto.



Nuove regole aiuti extra UE: esclusione da appalti pubblici sarà più facile

In nuovo regolamento europeo sulle sovvenzioni estere, nasce dall’esigenza di controllare gli appalti pubblici e le acquisizioni soprattutto quelle delle imprese dalla Cina.  Non essendo protetta da un vero e proprio regolamento come ad esempio l’aiuto di stato,  le sovvenzioni e i finanziamenti delle imprese percepiti in ambito extra UE saranno quindi controllati da una serie di procedure obbligatorie. Queste potrebbero più facilmente portare ad una esclusione dall’appalto anche successiva all’ammissione in partecipazione.



La notifica scatterà quando l’impresa coinvolta dichiarerà di aver percepito aiuti maggiori di 50 milioni di euro, nei tre anni precedenti. In caso di partecipazione ad appalto pubblico per un importo superiore a 250 milioni di euro invece, la somma degli aiuti da dichiarare e controllare, scende a 4 milioni di euro. Una volta partita l’inchiesta della commissione, tutte le informazioni verranno raccolte per evitare che siano stati concessi aiuti “distorsivi“, ed ll blocco della procedura con conseguente esclusione dalla gara. Questo potrebbe mettere sotto tiro anche numerose imprese europee ed italiane alle prese con gli appalti del PNNR.