Le leggi europee sugli aiuti di Stato potrebbero costringere alcune imprese a restituire almeno in parte i contributi erogati con i decreti, dal “Cura Italia” in poi. A lanciare l’allarme è il senatore della Lega Alberto Bagnai, che ha fatto riferimento all’audizione del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Secondo il leghista, le cui parole sono riportate dall’agenzia Dire, «conferma i dubbi che la Lega ha espresso sulla capacità di dialogo del nostro Governo a Bruxelles». Il responsabile economia della Lega ritiene allora che esista un rischio serio e concreto che le norme europee sopracitate costringano le aziende alla restituzione delle somme ricevute o parte di essere. In base al quadro temporaneo approvato a marzo, è previsto un tetto di 800mila euro a impresa. Il problema è che a causa della “frammentarietà” delle misure, un carattere stigmatizzato dalla Lega, oltre all’opacità delle procedure all’estero, dove non viene gestito un registro nazionale degli aiuti, insieme all’ambiguità sul concetto di impresa da usare ai fini di calcolo, le aziende italiane – spiega Bagnai – non possono accertare se stanno superando questo plafond.



BAGNAI SU RISCHIO RESTITUZIONE AIUTI IMPRESE

Alberto Bagnai ha ricordato che, in base a quanto chiarito in maniera esplicita dalla Direzione Generale Concorrenza della Commissione Ue, la nozione europea di “impresa” non si riferisce ad una singola azienda, ma ad un gruppo di aziende impegnate in un’attività. Di conseguenza, se un gruppo di quattro aziende è unito, il plafond di 800mila euro è in realtà di 200mila euro ad azienda, spiega il senatore della Lega. Per questo il responsabile economia del Carroccio considera «concreto e allarmante» il tema, che peraltro era stato sollevato già a giugno dalle categorie produttive. Ma Vincenzo Amendola, ministro per gli Affari europei, a luglio aveva smentito. Invece il ministro Roberto Gualtieri in audizione «non è riuscito a dare risposte circostanziate». Si è infatti limitato a dire che «questo rischio non esiste», ma c’è un articolo, per la precisione 107 della Legge di bilancio, che lo smentisce. Bagnai spiega che questo «esenta dalla tagliola europea gli aiuti concessi laddove vengano rimborsati entro il 30 giugno».



A lanciare l’allarme era stato anche Carlo Bonomi, presidente Confindustria, citando il quadro temporaneo (Temporary Framework) per la disciplina degli aiuti di Stato messo in campo dalla Commissione Ue per permettere ai Paesi membri di aiutare le proprie imprese. Il Governo però ha già chiarito che niente dovrà essere restituito. D’altra parte, ammise l’apertura di una trattativa con Bruxelles per la corretta interpretazione della complessa normativa in maniera, ma «l’eventualità paventata della restituzione può essere esclusa fin d’ora».

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