Arrivate a sorpresa la scorsa settimana le dimissioni di David Malpass, ora Biden pensa al suo successore alla guida della Banca Mondiale. Il nome è già sul tavolo: Ajay Banga, ex ceo di Mastercard, dove è stato il numero uno per 10 anni, e attuale vicepresidente di General Atlantic, oltre che presidente della Exor, società controllata dalla famiglia Agnelli-Elkann. Banga, dato il suo importante curriculum, non si può certo dire che non sia esperto di finanza. Ed è proprio la sua reputazione ad averlo portato alla candidatura per la Banca Mondiale. La proposta del suo nome è arrivata dagli Stati Uniti in quanto azionisti di maggioranza della World Bank, ma ora manca l’approvazione degli altri soci rilevanti: Regno Unito, Giappone, Francia e soprattutto Cina.
A sostegno del manager, Biden ha voluto rimarcare la competenza in ambito economico-internazionale, sottolineando la capacità di Banga di saper affrontare anche le sfide più urgenti che oggigiorno la società e la finanza mondiale impongono. Malpass lascerà l’incarico entro giugno ed entro maggio verranno chiuse le selezioni per arrivare alla nomina del suo successore.
Banca Mondiale: l’importanza dell’esperienza di Banga anche nella transizione ecologica
Tra i motivi che hanno portato alle dimissioni di Malpass spuntano profonde diversità di vedute con l’amministrazione Biden, sfociate con l’accusa di “negazionismo climatico” e di non voler riconoscere le evidenze scientifiche sul ruolo delle attività umane nel ‘global warming’. Queste spaccature hanno portato inevitabilmente alle dimissioni.
Di contro, la scelta di Ajay Banga per guidare la Banca Mondiale si fonda anche sull’importanza della sua esperienza nell’ambito della transizione ecologica, tanto cara agli Stati Uniti. Infatti ricordiamo che il top manager, nella lunga lista di aziende che popolano il suo curriculum, spunta la citata General Atlantic che, per chi non lo sapesse, è una società che investe in tecnologie per la ricarica dei veicoli elettrici, fotovoltaico e agricoltura sostenibile. E non a caso la World Bank ha fatto sapere di voler puntare su una figura che porti avanti i suoi obiettivi di riforma, dedicandosi alla lotta al cambiamento climatico. Banga, anche in questo senso, potrebbe essere il candidato ideale.