Al Bano Carrisi non si ferma e arrivato a 77 anni è pronto a nuove sfide. A Chi ha raccontato però dove tutto è cominciato: “Ho capito che la musica sarebbe stata la mia vita quando da piccolo mi sentivo come lievitare”. C’è poi un aneddoto particolare che non molti conoscevano: “Da ragazzo chiesi a mio padre il permesso di andare via di casa. Lui disse che andava bene e che sarei tornato dopo poco. Invece sono testardo e sono tornato, sì, ma per fondare un’azienda vinicola e riuscendo a realizzare il mio sogno”. La forza non gli è mai mancata e attraverso una vita straordinaria e fatta di tappe indimenticabile anche oggi alla soglia degli ottant’anni non si ferma e sogna di togliersi ancora nuove soddisfazioni,



Al Bano Carrisi, il suo lockdown

Al Bano Carrisi è uno di quelli che non ha sofferto molto la pandemia globale dovuta all’emergenza sanitaria da Coronavirus. Il noto cantante ha spiegato: “Ho trascorso quel periodo passeggiando nel bosco della mia tenuta”. Ed è qui che ha riscoperto il piacere della natura, un amore che non ha mai nascosto di avere lungo gli anni della sua carriera. Tra l’altro anche la sua salute ne ha giovato:Ho perso sei chilogrammi, una grande fortuna per me”. Ha parlato del bosco come luogo dell’infanzia: “Scavalcavo il muro per andare a giocare con i miei amici nel bosco. Oggi quello è diventato mio ed è stato per me ossigeno durante la chiusura dovuta al Covid-19″. Ancora una volta il cantante dimostra di essere un esempio, in grado di trasmettere sempre e comunque messaggi positivi.



Quel rapporto con Domenico Modugno

Tra le tante amicizie nel mondo della musica Albano Carrisi ha vantato anche un rapporto speciale con Domenico Modugno. Spiega a Chi: “Era un signore che mi insegnò a volare. Era nato a Polignano a Mare. La foto nella mia sala d’incisione? Eravamo a Roma prima del Festival di Sanremo e stavo facendo sentire il brano con cui volevo partecipare alla kermesse della musica nazionale. La canzone era La siepe e arrivò nona. Modugno mi disse che era una canzone blues che forse non andava bene per le mie sonorità, molto più larghe. Io però ero testardo e nonostante questa sua raccomandazione decisi di andare avanti”. E chissà quanti altri aneddoti potrebbe raccontare su questa leggenda della storia del nostro spettacolo.

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