Al Bano è stato il vero e proprio protagonista della Notte della Taranta 2021. Sia prima, cioè sul palco, che dopo, vale a dire sui giornali, Al Bano è riuscito a catalizzare l’attenzione su di sé e soprattutto sulla sua performance che – come detto nei giorni scorsi – sarebbe stata fischiata dagli spettatori di Melpignano. In attesa della messa in onda di stasera, con la quale finalmente scopriremo com’è andata, riportiamo le precisazioni fatte dallo stesso Al Bano in una lettera inviata al Fatto Quotidiano.



In un articolo pubblicato precedentemente sempre sul Fatto, si leggeva dei presunti fischi che Al Bano avrebbe ricevuto intonando Felicità a ritmo di pizzica. La notizia, sostiene Al Bano, è del tutto falsa, com’è falso che subito dopo si sia ritirato: “Con un pizzico di sano umorismo e ironia ho solo accennato, a cappella e senza l’orchestra, la seguente frase ‘Felicità è un bicchiere di vino fatto a Cellino’ mentre guadagnavo l’uscita dal palcoscenico come stabilito dalla scaletta degli autori, perciò non mi sono ritirato”, spiega Al Bano, precisando indirettamente che la prima interpretazione è stata frutto di un equivoco.



Al Bano: “Alla Notte della Taranta il pubblico urlava il mio nome”

Vero è che il pubblico di Melpignano era un po’ indispettito per via della riduzione del format avvenuta per esigenze televisive, e anche perché le nuove disposizioni anti-Covid prevedevano un evento ‘in tono minore’ rispetto agli altri anni. Questo può aver contribuito a creare il fraintendimento: i ‘malumori e mormorii’ a cui si fa cenno nella cronaca sarebbero dovuti a questo, e non alla presenza sul palco di Al Bano e di altri artisti apparentemente ‘sgraditi’ come Il Volo.



“Sempre sullo stesso articolo ho letto anche che si sono levati dei fischi e che la mia presenza e quella de Il Volo ha creato ‘malumori e mormorii’ tra il pubblico: io non ho sentito né gli uni (i fischi) né gli altri (i mormorii e i malumori), ma non posso dimenticare che il pubblico ha iniziato ad urlare il mio nome, ‘Al Bano, Al Bano’ applaudendo e non nascondo che mi ha fatto molto piacere perché gli applausi sono la vitamina degli artisti”, si legge a tal proposito nella lettera.

Al Bano: “Fischi? Una bugia”

In sintesi, Al Bano parla di un clamoroso errore: “Ho trascorso 56 anni di carriera ed è la prima volta che mi capita di leggere una bugia del genere. Siamo tutti esseri umani e l’errore è quasi sempre a portata di mano, perché di errore si tratta, visto che in platea erano presenti nomi importanti del giornalismo italiano, tra cui Marinella Venegoni della Stampa, Gino Castaldo di Repubblica, Mario Luzzatto Fegiz e altri, e nessuno di loro ha fatto riferimento ai fischi, ai malumori e ai mormorii e penso che non l’abbiano fatto certamente per piaggeria”.

La chiosa, a questo punto, spetta di diritto a lui: “Evviva la Notte della Taranta, evviva la Puglia, evviva la Verità e beviamoci su con un buon bicchiere di vino rosso, suggerisco il Platone”.