Il coronavirus sta mettendo a dura prova anche l’azienda di Al Bano Carrisi. All’interno della tenuta del leone di Cellino San Marco ci sono un albergo, un ristorante e una pizzeria che, per il momento, sono chiusi. La preoccupazione di Al Bano è per tutti i dipendenti che lavorano per lui. “La situazione è quella che è il virus sta facendo danni incalcolabili e non guarda in faccia a nessuno. Come tutti mi trovo in una situazione un po’ problematica, intanto come artista nessuno di noi può lavorare e nessuno di noi fare il mestiere che per anni ho fatto”, ha dichiarato l’artista a Mattino 5. Al Bano, poi, tornano alla musica, chiede più attenzione per tutti i musicisti: “Non ci sono strutture per la musica leggera, e vorrei che si pensasse seriamente a questa cosa”, conclude (aggiornamento di Stella Dibenedetto).
AL BANO CARRISI: “IL VIRUS STA FACENDO DANNI INCALCOLABILI”
Al Bano Carrisi ha lanciato il suo allarme negli ultimi giorni rivelando che in queste condizioni riuscirà a durare solo un anno. Il problema sono le uscite e le mancate entrare e non tanto per quello che succede nella sua carriera di cantante quanto per le condizioni che si sono venute a creare per la sua immensa tenuta e, in particolare, per la struttura ricettiva e il parco che si trovano al suo interno. Oggi a Mattino5 si torna a parlare dell’argomento perché proprio Al Bano ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni della trasmissione: “La situazione è quella che è, il virus sta facendo danni incalcolabili e non guarda in faccia nessuno. Come tutti mi trovo in una situazione problematica tanto come artista perché nessuno di noi può lavorare, nessuno di noi può cantare in giro, ci sono persone che lavorano con me, una cinquantina di famiglia da mantenere”.
AL BANO CARRISI CHIARISCE LA SUA POSIZIONE SULL’APPELLO DEI GIORNI SCORSI
Al Bano Carrisi poi continua chiarendo che sia le sue entrate come artista che quelle come albergatore sono inesistenti in questo periodo ma ci tiene a sottolineare che non piange miseria: “Grazie a Dio l’attività agricola va benissimo ma parliamo di agricola visto che l’albergo è chiuso, il ristorante è chiuso e quindi sono perdite quotidiane non indifferenti. Non sto piangendo miseria ma ho fatto un esame di una situazione critica e non solo per me ma per tutto il mondo attaccato da questo virus”. Infine si unisce agli appelli dei suoi colleghi spingendo il Governo a fare qualcosa di più per la musica che viene sempre dopo altri settori (come lo sport per esempio): “La musica è considerata da sempre la Cenerentola delle attività, non c’è un aiuto da parte dello Stato, ci sono stadi, teatri e noi artisti dobbiamo accontentarci di piazze e, ogni tanto, di stadio, sono situazioni di comodo, bisogna pensare a provvedimenti seri. Mi auguri che il virus muoia e si riprenda a vivere”.