Al Bano Carrisi ha parlato della guerra in Ucraina avviata dalla Russia lo scorso 24 febbraio ai microfoni della trasmissione radiofonica “Un Giorno da Pecora”, in onda sui Rai Radio 1. Il cantante, che in passato ha speso parole importanti, di elogio, nei confronti di Vladimir Putin, ora ha mutato radicalmente opinione nei confronti del presidente russo: “Non avrei mai immaginato un passo del genere da Putin – ha ammesso candidamente –. Sono stato un suo grande ammiratore, ma non si può mettere in moto una macchina da guerra di quel genere contro i suoi fratelli. Come si fa a non cambiare idea su Putin dopo quello che ha fatto?”.
Al leader del Paese sovietico Al Bano direbbe “Fermati finché sei in tempo!”. Un consiglio che l’artista di Cellino San Marco rivolgerebbe a colui che ha scatenato questo terribile conflitto bellico in quanto “lui sta lavorando anche contro se stesso, non sta difendendo niente. Agli occhi del mondo sta distruggendo la sua immagine. Non è accettabile vedere quello che sta succedendo in Ucraina, con attacchi anche agli ospedali, carri armati e bambini che muoiono. No, questo non è accettabile”.
AL BANO: “PUTIN DOVREBBE STARE ATTENTO ALLA SUA VITA”
Sempre a “Un Giorno da Pecora”, Al Bano Carrisi ha rivelato di avere alcuni amici in Russia, che gli hanno descritto il dramma della guerra: “Un personaggio molto importante mi ha detto una sola parola in italiano… ‘È un macello’. Penso che prima o poi scaricheranno tutto sulle spalle di Putin. Dovrebbe stare attento alla sua vita, proprio da parte di coloro che fino a pochi mesi fa lo hanno idolatrato e servito”.
Le sanzioni imposte dall’Unione Europea nei confronti del Paese russo secondo Al Bano non si riveleranno in alcun modo utili: “Lasciano il tempo che trovano, la Russia è talmente ricca che ne possono fare a meno. Credo che le sanzioni rischiamo di pagarle più noi che loro”. Peraltro, il cantante avrebbe dovuto esibirsi a ottobre a Mosca e San Pietroburgo, ma non si terranno. Sono stati annullati? “Diciamo che è un mutuo accordo tra me e l’impresario. Se me lo chiedessero ora direi di no, non si può cantare quando qualcuno viene ucciso”.