Al Bano parla del suo rapporto con la Russia, la presunta lettera a Vladimir Putin e il legame che si crea tra musica e attualità. Il cantante si è visto costretto ad annullare i suoi concerti in Russia, ma nonostante questa decisione “di messaggi dei fan me ne arrivano ancora. Solo se arriverà la manna della pace, tornerò” ammette in un’intervista a la Verità, dove si dice fiducioso per il futuro di questo conflitto: “ho imparato che tutte le cose finiscono”.



Al Bano sottolinea anche come “Putin l’ho vissuto, l’ho visto da vicino molte volte. Ci sono cose che non possono essere descritte, gesti altrui che fanno capire come stanno le cose al di là delle parole. Ho assistito all’armonia tra lui e Berlusconi”. E conferma che “filo-occidentale, sì, lo era certamente. D’altra parte dimentichiamo che sono gli architetti italiani ad aver costruito San Pietroburgo. Quanti teatri che ci sono a Odessa… I russi non hanno mai odiato l’Occidente, certo difendendo le proprie radici”. Ma sulle cause che hanno portato allo scoppio del conflitto non vuole parlare: “non val la pena”. Al Bano smentisce anche la fake news che lo vorrebbe aver scritto una lettera al presidente russo Vladimir Putin: “nessuna lettera. Quel che dovevo dire l’ho detto in tv senza paura”.



Al Bano e la Russia: “Putin aveva fatto capire che ci sarebbero state conseguenze”

Al Bano si schiera in difesa della Russia di Vladimir Putin, ricordando che “quando i russi su invito di Castro stavano portando i missili a Cuba, Kennedy alzò il telefono e chiese a Krusciov chi sarebbe stato il padre di una terza guerra mondiale, chi si assumeva le responsabilità e le conseguenze. Lui capì e si fermò. Non le pare che Putin lo avesse fatto capire, in passato, che ci sarebbero state conseguenze? Ovvio: l’invasione è ingiustificabile”.

Al Bano, attraverso la sua musica, ha riscosso un successo strabiliante nell’Est Europa, al punto che “‘Libertà’ fu la canzone che cantavano durante la rivoluzione romena contro il regime di Ceausescu”. Un legame, quello tra musica e politica, molto antico e radicato anche nella nostra cultura: “pensi a Giuseppe Verdi, il suo ‘Va pensiero’ – sottolinea Al Bano tra le pagine de La Verità – e a quando scrivevano sui muri ‘Viva Verdi’ per il re”. Il cantautore ha riscosso anche un grande successo in Polonia, dove il pubblico ha assistito a “concerti sempre strapieni” in coppia artistica con Romina Power.