In questi giorni di stop del calcio come del campionato inglese, vale la pena certo fare un passo indietro e ricordare, tra gli episodi più bizzarri e unici della storia della Premier League il caso di Al Dia e il Southampton, una delle maggiori “sole” del calcio mondiale. La vicenda è nota ma forse in pochi la ricordano completamente: si deve infatti andare a 1996, quando il Southampton, tra infortuni e sconfitte, pare proprio a un passo da baratro. A novembre ecco che però il manager del club Graeme Souness riceve una chiamata inaspettata, dal pallone d’oro George Weah, che gli chiede di dare una chance a suo cugino senegalese, Al Dia. In tale situazione di emergenza, al manager non pare vero che il campionissimo gli dia un assist del genere: convocato il presunto cugino senegalese, il dirigente propone un contratto di appena un mese per Al Dia, subito accettato, per vedere un po’ come il giocatore di sarebbe ambientato. Il senegalese viene presentato alla stampa  con alti toni ma fin dai primi allenamenti  non convince i compagni di squadra e con grande ragione. Alla sua prima occasione (nella sfida contro il Leeds) di scendere in campo Al Dia mette a segno una delle peggiori prestazioni della premier league, tanto che ancora si ricordano i commenti di allora (“pareva Bambi sul ghiaccio” e “ un pollo che corre senza testa”). E scoppia lo scandalo.



SI SCOPRE IL BLUFF DI AL DIA

Dopo questa prestazione l’epilogo è noto: Souness caccia immediatamente Al Dia, che senza pagare l’albergo se ne va, e prova ancora a giocare con Gateshead prima di lasciare tutto nel febbraio del 1997 e rifarsi una vita come manager in Qatar, dopo la laurea alla Northumbria University. Solo più tardi sono stati svelati però tutti i dettagli di tale drammatica e insieme anche buffa storia, che ha incontri del surreale, e che ben racconta i tempi. Al Dia, cresciuto a Dakar con il sogno del calcio europeo, sbarca nel continente, convinto che giocando di fantasia ci si possa costruire un futuro incredibile. Presentandosi come giocatore professionista in Francia, comincia a viaggiare per mezza Europa, e dopo alcune presenze in club semi sconosciuti tra Finlandia, Germania e Francia, decide di puntare alla Premier. Fingendosi cugino di George Weah si presenta di fatto al Southampton, che in gravissima crisi decide di tentare il tutto per tutto, non preoccupandosi troppo di verificare il curriculum dello stesso Al Dia, chiaramente falso. A discolpa di Souness e del Sputhampton, va però anche detto che se oggi oggi un qualsiasi giocatore anche giovanissimo che punti al grande calcio ha a testimonianza del suo talento video e società che fanno promozione giovanile, all’epoca non era così facile reperire informazioni tempestive e precise, specie nei casi di giocatori semisconosciuti provenienti da altri contenenti. Pure però il sogno  di Al Dia di arrivare alla Premier League però si avverato e la sua storia è diventata leggenda. Il Times nel 2007 conferisce a Al Dia la prima posizione nella lista dei 50 peggiori giocatori della Premier league e il senegalese è quarto nella Top 50 stilata dal Daily Mail.

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