AL-ISSA (LEGA MUSULMANA MONDIALE) APERTO A CHIUNQUE VINCERÀ LE ELEZIONI IN ITALIA

Tra le più autorevoli voci dell’Islam moderato, il segretario della Lega musulmana mondiale – Muhammad Al-Issa – si dice del tutto sereno e tranquillo circa quanto avverrà in Italia con le prossime Elezioni 2022: nella lunga intervista a Goffredo Buccini sul “Corriere della Sera”, il fresco relatore al Meeting di Rimini 2022 sottolinea come chiunque vincerà le Elezioni in Italia avrà sempre un ottimo rapporto con la realtà musulmana. Compreso il Centrodestra, sebbene l’intervistatore abbia provato a “stuzzicare” una risposta critica sul programma di Meloni e Salvini. «L’Italia è un Paese di istituzioni, ha una Costituzione giusta, un Parlamento: io mi fido. Sono sicuro che tutti vorranno osservare la Costituzione: se si impedisse di costruire un luogo di culto senza motivo, si andrebbe contro i suoi valori. L’interesse dell’Italia è badare all’interesse di tutti», spiega Al-Issa “smentendo” la lettura che fa il “Corriere” circa il rischio con la vittoria del Centrodestra in merito a flussi migratori e nuove moschee.



Per il Segretario generale della Lega Musulmana Mondiale – incaricato dal giovane principe saudita Bin Salman per il dialogo con l’Occidente – la Lega musulmana dialoga e ascolta tutti: «Possiamo parlare con tutti. In Europa abbiamo ottimi rapporti con la destra, soprattutto in Francia, con la destra francese. Ho incontrato due volte la signora Le Pen, incontri meravigliosi, possiamo non essere d’accordo ma dialoghiamo e i dialoghi finiscono per lo più con risultati positivi». Buccini chiede poi a Al-Issa come possono stare assieme le immagini di Renzi che dialoga con Bin Salman e parla di «nuovo Rinascimento» assieme alle denunce di Amnesty in merito alle presunte torture del regime contro gli oppositori: «Voi prendete informazioni solo dai media. Ma noi siamo un libro aperto. Per ogni argomento abbiamo un’istituzione addetta: chiedete a loro. In tutti i Paesi ci sono persone che vogliono criticare, far cambiare i governi».



LA RELIGIONE, IL DIALOGO E LE MOSCHEE: PARLA MUHAMMAD AL-ISSA

Secondo Al-Issa all’interno dell’Islam, anche in Arabia Saudita, vi è un «dialogo nazionale aperto a tutti. Venite, in due minuti vi diamo il visto e cambierete idea. C’è un’enorme libertà di critica». Per il Segretario della Lega musulmana l’Islam è sempre contro ogni tipo di violenza: «proprio lo Stato ha sostenuto il dialogo interreligioso, promosso riforme. I programmi di studio sono improntati alla tolleranza», sottolinea Al-Issa rispondendo alle critiche sulle repressioni interne allo Stato mentre si predica il dialogo interreligioso all’estero. Ma proprio Al-Issa negli scorsi giorni al Meeting di Rimini ha parlato del valore della differenza tra gli uomini, citando l’esempio di Don Luigi Giussani in merito al senso religioso comune a tutta l’umanità: «Il primo passo per realizzare una convivenza più pacifica comincia proprio dalla percezione del senso religioso», ha spiegato proprio Al-Issa a Rimini, «la Lega musulmana mondiale aiuta proprio a costruire ponti e promuove la consapevolezza e l’importanza di avvicinare le Nazioni affinchè si costruisca la fratellanza umana, il bene. Superando i pensieri e i problemi dell’anima che tutti dobbiamo cercare di risolvere».



Sempre al “Corriere” è il leader musulmano a sottolineare come ancora oggi «La teoria del conflitto di civiltà non è accettabile». Guardando alla storia umana, prosegue Al-Issa, «la maggior parte delle guerre sembrano a sfondo religioso. Ma davvero responsabili sono le religioni e non, piuttosto, le ideologie dei loro aderenti? Dio vuole il bene di tutti ma alcuni vogliono il male e cercano nella religione una solida base su cui appoggiarsi». In merito al tentativo di dialogo tra la politica italiana e l’Islam nazionale, Al-Issa ha il suo parere circa la “vocazione universalista dell’Islam”: «L’Islam italiano è molto più tollerante, lo confermo! I musulmani italiani sono un modello meraviglioso. Hanno ottimi rapporti col Vaticano, con Sant’Egidio, con la comunità ebraica. Anche per questo mi fido. Se si facesse un referendum, gli italiani non sarebbero contro le moschee».