Dichiarazioni choc da parte dell’imam di Roma intervistato ieri dalla trasmissione “Dritto e rovescio” di Rete 4 a proposito della conversione all’Islam di Silvia Romano, ora chiamata Aisha. L’imam non solo giustifica la correttezza di questa conversione, ma afferma che Silvia Romano è stata “educata” raggiungendo così la vera felicità e rifiuta la definizione di terroristi per il gruppo di Al Shabaab, applicandola semmai agli occidentali, Italia compresa.
Insomma, un vero e proprio scontro di civiltà nel quale Silvia Romano “Aisha” sarebbe adesso passata dalla parte giusta. L’imam di Roma parla dei rapitori della giovane cooperante milanese come di “persone che fanno la preghiera” (ma evidentemente non solo quello…). Di conseguenza Silvia Romano, passando così tanto tempo con loro “ha capito” e di conseguenza ha utilizzato il tempo trascorso in prigionia per educarsi e studiare l’Islam fino a giungere alla decisione della conversione, considerata dunque più che corretta da questo imam di Roma.
Le frasi più deliranti però non riguardano direttamente Silvia Romano, sui cui pensieri più profondi naturalmente solo lei può sapere la verità: l’imam infatti si lancia in una appassionata difesa di Al Shabaab, parlando per di più in prima persona, dunque come se fosse egli stesso coinvolto.
“AL SHABAAB BRAVE PERSONE, HANNO EDUCATO SILVIA ROMANO”
Non ha bisogno di molti commenti una frase come: “Quando le rapiamo noi (usando appunto la prima persona, ndR) non le violentiamo, non gli facciamo le porcherie”. Insomma, Al Shabaab – o più in generale i gruppi terroristi radicali islamici – come brave persone che rapiscono occidentali al fine di educarli alla vera religione.
L’imam continua, sempre parlando di “noi”: “Noi gli insegniamo, le educhiamo. Vedi come l’hanno trattata? Come una signora”, con riferimento ai sorrisi di Silvia Romano al rientro in Italia “felice” e secondo l’imam questa felicità sarebbe dovuta alla nuova “luce nel cuore” portata evidentemente dalla conversione all’Islam più che dalla gioia del rientro a casa e dall’abbraccio con la sua famiglia.
L’imam di Roma rifiuta dunque la definizione di terroristi per Al Shabaab, “perone che fanno le preghiere”, mentre i terroristi “siete voi (italiani, ndR) che buttate le bombe sopra ai bambini insieme agli americani”. L’imam poi rifiuta con forza l’utilizzo della parola terrorista affermando che tutte le religioni “parlano di pace” (ma evidentemente non nello stesso modo…). Per concludere, l’imam ritiene che Aisha Silvia Romano ora sia “felice” e che dai suoi rapitori è considerata una “sorella” per la quale sarebbero pronti a morire. CLICCA QUI PER IL VIDEO