Il fenomeno della denatalità e del conseguente invecchiamento della popolazione, non è un fatto nuovo in Italia. Già da molti anni, infatti, si sta registrando un progressivo rallentamento delle nascite, che comporta diverse problematiche da affrontare, sia dal punto di vista economico e strutturale della società, sia da quello politico.
Questi due elementi complementari stanno facendo sì che nel Paese ci siano sempre più pensionati e sempre meno lavoratori. Nel solo Mezzogiorno si tratta di un numero da capogiro che si attesta sui 7,2 milioni di pensioni pagate, contro i 6,1 milioni di stipendi.
Denatalità e invecchiamento: il peso sul welfare
Ad essere al centro dell’attenzione nel Mezzogiorno, oltre a denatalità ed invecchiamento della popolazione, c’è anche un terzo elemento: i lavoratori irregolari. Questo sarebbe il primo passo da affrontare secondo la Cgia, come riporta Libero: “Secondo gli esperti, servirebbe portare a galla buona parte dei lavoratori ‘invisibili’ presenti nel Belpaese”. Sono tanti, troppi, i lavoratori che svolgono un’attività lavorativa irregolare. Secondo la Cgia, il primo passo per vedere un miglioramento – i cui risultati, però, secondo le stime, non si arriveranno prima di 20-25 anni – sarebbe quello di allargare la base lavorativa.
Come? Iniziando, ad esempio, a fare entrare ulteriormente le donne nel mercato del lavoro: ad oggi, infatti, siamo ancora fanalino di coda in Europa per tasso di occupazione femminile. Ovviamente, la politica deve svolgere un lavoro non indifferente da questo punto di vista, cercando di applicare delle politiche che aiutino le famiglie ed i minori in primis. Oltre a questo, sempre secondo Cgia, è opportuno innalzare il livello di istruzione della forza lavoro (anche qui c’è un primato, l’Italia è agli ultimi posti in classifica in Europa).
Denatalità ed invecchiamento: al sud situazione più grave
Il rapporto Istat aggiornato al 2023 registra le nascite in negativo anche per quest’anno: nel periodo gennaio-giugno i neonati sono stati circa 3.500 in meno rispetto all’anno precedente. A scendere è stato anche il numero medio di figli per donna: 1,22 contro il numero massimo registrato nell’ultimo ventennio di 1,44.
Guardando in prospettiva questi dati, aggiunti a quelli dell’invecchiamento della popolazione, la situazione è davvero allarmante specialmente al sud. Sempre secondo Cgia, entro il 2027 occorrerà sostituire circa 3 milioni dei lavoratori che andranno in pensione: situazione non semplice se i giovani sono sempre meno degli anziani.