Halloween è la festa più globalizzata che ci sia. La festeggiano tutti, a prescindere dalla fede religiosa, dal censo, dal colore politico e da quello della pelle (e questa trasversalità non è estranea, temiamo, alla terribile strage di Seul). Perché proprio Halloween si è issata in cima a tutte le feste? Perché ha assunto una forza simbolica così enorme?
Tra le tante ragioni, una salta all’occhio: il contenuto di Halloween, che è il male. Non c’è niente di male, naturalmente, a scherzare sul male. Ricordarsi, giocando, che la festa del 2 novembre – al di là del suo enorme contenuto cristiano – si fonda su un’evidenza comune, che ci fa paura ma con la quale dobbiamo fare i conti (e non soltanto in quel giorno) è sempre salutare.
L’importante, anche e soprattutto in occasioni come queste, è mantenere un po’ di libertà di pensiero, senza permettere al cervello di finire totalmente all’ammasso.
Per questo, un po’ affascinati e un po’ infastiditi da tutte queste celebrazioni con zucche, dolcetti e scherzetti, e lasciando in pace chi si è trovato nella tragedia, noi del Teatro Oscar abbiamo dato vita a una breve rassegna, in programma in via Lattanzio a Milano nei giorni 3, 4 e 5 di novembre.
Titolo: Tre Porte sulla Notte.
Per tre sere, alle 20.30, uno dei protagonisti della scena teatrale milanese, Silvio Castiglioni, ci offrirà lo spettacolo Storia della Colonna Infame, tratto dal capolavoro del Manzoni, che più di chiunque altro, dopo Dante, ci ha introdotti nel molteplice enigma (e nella molteplice stupidità) del male.
Lo spettacolo sarà preceduto da tre incontri, alle 18.30, condotti da Giacomo Poretti, dove il tema sarà sviluppato secondo tre direttrici:
– il 3 novembre avremo come ospite il giornalista Mario Calabresi, con cui rifletteremo sul rapporto tra il male e i media. È possibile raccontare il male senza esserne, almeno in piccola parte, complici? La dimensione mediatica – soprattutto la tv – come si sposa con le difficoltà e gli ostacoli di un’inchiesta? Cosa garantisce della serietà e dell’obiettività di un lavoro che deve guardare da un lato alla complessità dei fatti e dall’altro all’audience e ai sentimenti elementari (la cosiddetta “pancia”) che la determinano?
– il 4 novembre il tema sarà affidato a due importanti romanzieri, Gianni Biondillo e Raul Montanari. Hemingway diceva che niente è più difficile che realizzare una prosa onesta. Come si fa a essere onesti quando c’è di mezzo il male? Perché su questo mistero sono nati tanti generi letterari e cinematografici (giallo, noir, thriller…)? E, soprattutto: cosa fa uno scrittore quando deve affrontare le brutture, gli orrori, i dispiaceri della vita? Di che cosa è necessario tener conto?
– il 5 novembre l’incontro si avvicinerà molto al grande tema sotteso all’opera del Manzoni: il male, infatti, si nutre – fin da Caino e Abele – di fake news. Da “sono forse il custode di mio fratello?” all’invenzione di un personaggio inesistente (l’Untore, protagonista anche nell’ultima pandemia) fino alla guerra in Ucraina, dove i comunicati vengono usati come proiettili, le fake news sono diventate cibo quotidiano, che spesso assumiamo senza rendercene conto.
Ci sarà molto da riflettere, e (noi contiamo) anche da divertirci. Ci auguriamo di cuore di incontrarvi di persona in via Lattanzio 58/A il 3, il 4 e il 5 novembre.
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