Alain Delon era una delle più belle star maschili della storia del cinema, per quello sguardo ipnotico e quel carisma che lo rendeva diverso dalla bellezza hollywoodiana di Paul Newman e Robert Redford. Il suo aspetto sensuale e insolente, appariva a volte crudele ed egocentrico. Anche per questo fu scritturato in alcuni dei più affascinanti film polizieschi dell’epoca e nel nuovo audace cinema d’autore italiano di Visconti e Antonioni.
Non era un dandy, ma un duro, con un volto che lo rendeva una figura esotica nelle storie della classe operaia o nei drammi della bassa società. Sapeva essere espressivo, a volte in modo superbo. La sua eredità cinematografica è unica anche per il suo talento versatile, infatti ha anche interpretato Zorro nell’omonimo film di Duccio Tessari.
Il suo primo ruolo nel cinema fu in un film poliziesco del 1958, con l’esordiente Jean-Paul Belmondo, intitolato “Sii bella e stai zitta”. Famosa la rivalità con l’altro grande attore francese: ciò ha contribuito a mantenere alta l’attenzione mediatica su entrambi. La pellicola della svolta fu “Rocco e i suoi fratelli” di Visconti nel 1960, tre anni dopo interpretò il principe Tancredi ne “Il Gattopardo” di Visconti, il cui riconoscimento è stato internazionale.
Magnetico fu nel Tom Ripley di “Plein Soleil” (Delitto in pieno sole) adattamento di Clément de Il talento di Mr Ripley di Patricia Highsmith, ma era altrettanto freddo e controllato nel thriller psicologico di Deray “La Piscine” (La piscina), in cui il volto di Delon sembrava esso stesso una piscina per quella calma agitata solo dalla violenza.
LA CARRIERA DI ALAIN DELON E LA SUA IMMAGINE ICONICA
Grande intensità emotiva quella che mostrava Alain Delon, enigmatico e complicato anche ne “L’Eclisse” di Antonioni, in cui recitò con Monica Vitti, una delle poche co-protagoniste femminili in grado di eguagliare la sua bellezza. Yb altro capolavoro del cinema d’autore che confermò lo speciale rapporto col cinema italiano. La sua immagine divenne più iconica nei film polizieschi di Melville: ha recitato in “Le Samouraï“, “Il cerchio rosso” e “Flic Story“. Ma il più grande ruolo di Alain Delon è “Klein” di Losey, che fu presentato a Cannes e perse contro Taxi Driver di Scorsese. Interpretava un enigmatico criminale, un’interpretazione geniale, infatti è considerato il suo capolavoro.
In realtà, Alain Delon ha avuto una carriera così prolifica e ha interpretato così tanti ruoli che scegliere la migliore interpretazione è di fatto un’impresa impossibile. Infatti, il suo talento nell’incarnare personaggi complessi e tormentati ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, infatti è un modello per gli attori e non sarà ricordato solo per la sua bellezza e il suo fascino, ma anche per la profondità e la varietà delle sue interpretazioni. Tanti i premi e i riconoscimenti ottenuti nel corso della sua carriera, l’ultimo è stato la Palma d’Oro alla carriera al Festival di Cannes nel 2019.