Alain Satti, figlio di Bobby Solo, è stato chiamato a esprimersi sul caso Paolo Calissano nel corso della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele. L’uomo è stato invitato nel programma in collegamento audiovisivo in quanto soltanto pochi giorni fa ha raccontato nel dettaglio la sua difficile esperienza esistenziale, vissuta nel corso della sua gioventù. Satti, infatti, era caduto all’interno del tunnel della droga, da cui lentamente e con l’aiuto della comunità di San Patrignano è uscito.
Adesso è lui che nella vita tende una mano a coloro che sono in difficoltà e aiuta le persone che vivono questo dramma: “Posso solo riportare la mia esperienza, che è un’esperienza di solitudine e di malessere. L’abuso in generale, il consumo di sostanze è solamente la punta dell’iceberg. Dietro c’è un malessere forte, profondo, che a volte non può essere percepito così rapidamente e porta poi a compensare le mancanze attraverso sostanze sostitutive”.
ALAIN SATTI, SU PAOLO CALISSANO: “FARMACI E DROGHE SONO SOLO UNO STRUMENTO PER PROVARE A COMPENSARE UN MALESSERE”
Successivamente, nel corso del suo rapido intervento a “Storie Italiane”, Alain Satti, figlio di Bobby Solo, ha asserito che nel caso di Paolo Calissano, così come in molti altri, “che sia la droga, che sia l’alcool, che siano le pasticche, si cerca in qualche maniera di compensare questo malessere. Purtroppo in quei frangenti non ci sono persone che ti possano aiutare vicino a te: né un fratello, né una madre, né una fidanzata o una sposa hanno gli strumenti giusti per farlo”.
Ricordiamo che a uccidere l’attore, salvo diverse ricostruzioni che emergeranno dall’esame autoptico che sarà condotto sul suo corpo, sarebbe stato un mix di psicofarmaci: “Sicuramente la prescrizione di farmaci in uno stato del genere, se non è monitorata in quello che deve essere un aiuto più relazionale e di affetto, nell’ambito di una struttura predisposta, è sbagliata”, ha chiosato Satti.