LA FRANCIA E LE RIVOLTE RELIGIOSE: PARLA IL PROF. TOURAINE
Professore, sociologo, grande uomo di cultura e tra i più attenti osservatori della politica e società in Francia: stiamo parlando di Alan Touraine, secondo il quale le recentissime Elezioni Presidenziali 2022 potrebbero dare ulteriore benzina sul fuoco delle rivolte sociali e religiose Oltralpe.
Intervistato da Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”, il professor Touraine sottolinea il forte rischio che oltre vent’anni a questa parte alberga nel cuore dell’Europa, in Francia: «nuova rivolta sociale in Francia, il pericolo c’è. E Macron farebbe bene a negoziare la sua riforma delle pensioni, anziché imporla. Ma il motivo per cui da vent’ anni esplodono le rivolte e si combattono le guerre non sono le pensioni, né l’economia». Secondo il sociologo e professore, il problema serissimo riguarda la religione, in particolare modo l’Islam: «La guerra con l’Islam dura dai tempi delle crociate. Perché non possono intendersi i fedeli di una religione come il cristianesimo – per cui l’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio, e Dio si è fatto uomo – e l’Islam, per cui Dio è tutto e l’uomo è nulla».
ALAIN TOURAINE: “MACRON SA SOLO DISTRUGGERE, LE PEN COMPRATA DA PUTIN”
La vittoria di Emmanuel Macron contro Marine Le Pen potrebbe avere serie conseguenze, specie vedendo le prime rivolte di questi giorni e pure ricordando quanto gli stessi candidati al ballottaggio imputavano al rispettivo avversario il rischio di una guerra civile e religiosa.
Nè Le Pen, né Macron sono per Touraine la risposta sensata ai problemi francesi: «la Francia fu uno Stato prima di essere una società; e questo è un problema che non abbiamo ancora risolto. […] Ancora oggi l’alta amministrazione – il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti, le grandi scuole della capitale, insomma il mondo da cui viene Macron – è considerato dai francesi come la corte del re; quindi nemica del popolo». Il professore accusa Macron di essere un mero “distruttore” della politica, tutt’altro che un costruttore di progetti: «Macron è un grande tattico. Ma quale sia il suo progetto politico, oltre a distruggere, non è chiaro». In quanto a Le Pen, l’accusa più grande è quella di essere al soldo della Russia: «Marine Le Pen è un’amica di Putin, ha preso soldi dalla Russia. Putin se l’è comprata», spiega ancora Alain Touraine, prima di concludere che comunque 13 milioni di francesi l’hanno votato in quanto «rivendicano di poter scegliere il proprio presidente. Pensi del resto a quanti politici europei si sono comprati gli americani L’elezione non è stata decisa dalla guerra, ma dalla pandemia».