«For the past few years we have been living with an American President who had the intellect of a chimpanzee and the ethics of John Gotti»: scriveva così sui social questa mattina lo scrittore e giornalista Alan Friedman, da tradursi letteralmente con «Negli ultimi anni abbiamo vissuto con un presidente americano che aveva l’intelletto di uno scimpanzé e l’etica di John Gotti». Una scimmia mafiosa, in poche parole: che Friedman non abbia mai amato il Presidente uscente degli Stati Uniti non lo scopriamo certo oggi, ma è il tono dell’attacco che per qualsiasi altro esponente politico mondiale verrebbe immediatamente condannato come gratuito, grave e offensivo. Ma su Trump – il quale, per carità, non aiuta certo i suo detrattori nell’aumentare la propria simpatia – sembra esserci una “legislazione” a parte, un “codice di comportamento” diverso.



PROTEGGERE LE DONNE MA INSULTARE I NEMICI

E così la brava giornalista di La7 Myrta Merlino, appena giunto Friedman in collegamento a “L’Aria che Tira”, prova subito a evidenziare quanto annunciato nel tweet qualche ora prima e qui ci si aspetta che il buon Alan provi a ridimensionare l’uscita forte sui social. Ecco, tutt’altro: «Ho scritto che Trump ha l’intelletto di uno scimpanzè ma mi è sembrato un insulto allo scimpanzè. Le scimmie hanno un intelletto superiore a quello di Trump. Non volevo offendere gli scimpanzé perché sono una specie che dobbiamo ammirare». La giornalista prova ad intervenire, visibilmente imbarazzata, e abbozza un «beh dichiarazioni senza appello di Friedman…» ma di fatto la polemica scivola via anche perché lo scrittore Usa incalza lodando la scelta di Joe Biden di nominare diverse donne nella nuova squadra di Governo. Dunque da un lato si sceglie l’impegno per i diritti femminili, contro i soprusi, i pregiudizi e gli insulti della politica “maschilista” alla Trump; dall’altro, insultare un Presidente, anche se odiato e divisivo come il tycoon, va benissimo e non è un problema per cui necessitano le scuse.



P.S. Provate solo per un attimo ad immaginare cosa sarebbe successo se un giornalista in tv avesse dato dello “scimpanzé mafioso” a Barack Obama o allo stesso Joe Biden

 

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