Alan Kurdi, evacuati cinque dei tredici migranti a bordo dell’imbarcazione della Sea Eye per «motivi sanitari». La conferma è arrivata dallo staff della Ong tedesca, con il mezzo al largo di Malta da una settimana in attesa di indicazioni per lo sbarco: quattro delle persone evacuate sono minorenni (tre 17enni e un 15enne). E, tramite Twitter, Cecilia Strada ha spiegato: «Uno dei naufraghi ha già cercato di togliersi la vita a bordo della Alan Kurdi, ancora bloccata in acque internazionali. Malta dovrebbe indicare un porto sicuro ma non lo fa, l’Italia ha ribadito il divieto di ingresso. La vergogna europea continua». Gordon Isler, portavoce Sea Eye, ha affermato che a bordo della nave ci sono «dinamiche preoccupanti»: ricordiamo che le autorità di Malta hanno chiesto alla Ong di riportare i migranti in Tunisia, negando la disponibilità di un porto sicuro.
ALAN KURDI, MIGRANTE TENTA SUICIDIO
Ancora otto migranti sono bloccati a bordo della nave Alan Kurdi, con la Sea Eye che invoca un’intesa europea al più presto per uscire dallo stallo. Una situazione delicata, con l’esponente Pd Matteo Orfini che ha commentato: «La Alan Kurdi è ancora in mezzo al mare, con 13 naufraghi a bordo. Ieri per la disperazione uno di loro ha tentato il suicidio. L’ho chiesto ieri e lo ribadisco oggi: il nuovo governo revochi il divieto di ingresso in porto. Discontinuità significa via le politiche di Salvini», inviando un messaggio forte e chiaro al neo ministro degli Interni Lamorgese. Riccardo Magi, deputato di +Europa, chiede lo sbarco immediato: «Bisogna affrontare l’immigrazione in modo serio, non scimmiottando Salvini. Il terreno su cui ha costruito il suo consenso non deve diventare quello su cui gli altri temono di perderlo. Fateli sbarcare e iniziamo a discutere delle nuove leggi, innanzitutto abolendo le vecchie». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)