Dopo il no del Governo M5s-Pd, i migranti a bordo della Alan Kurdi sbarcheranno a Malta per poi essere distribuiti tra i vari paesi dell’Unione Europea. L’annuncio arriva dal governo di La Valletta, che parla di un passo in avanti «per sbloccare l’impasse». L’Ong Sea Eye ha inoltre lasciato cadere l’azione legale contro Malta, intentato presso una corte locale. Intervenuto al Senato, il premier Conte ha fatto il punto sulla gestione dell’immigrazione in seguito alle vibranti critiche ricevute: «Questo governo lavorerà su un piano multilivello: intensificheremo la cooperazione con i Paesi d’origine, con i paesi di transito, per contrastare i traffici illeciti e per contrastare la emigrazione clandestina, riteniamo che uno Stato sovrano abbia diritto a regolamentare l’accesso ai propri confini. Lavoreremo anche per consentire una più completa integrazione di coloro che hanno diritto a stare sul territorio, rafforzando il sistema dei rimpatri e gli accordi internazionali». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



ALAN KURDI, STOP GOVERNO A NAVE DELL’ONG SEA EYE

Al Viminale non c’è più Matteo Salvini ma al momento la linea del nuovo Governo Conte non è molto dissimile da quello precedente: i Decreti Sicurezza restano in vigore e dopo le ultime vicende legate alle navi ong Alan Kurdi (di Sea Eye) e Ocean Viking le proteste del settore di sinistra del Conte-bis si faranno sentire eccome. L’Italia ha infatti detto ufficialmente no all’ingresso della nave da 10 giorni ferma a metà tra Malta e Lampedusa con 5 giovani migranti a bordo dopo le diverse evacuazioni e sbarchi di altre persone (per motivi medici) nei giorni scorsi. Come attacca la Ong tedesca, il Centro di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia Costiera italiana ha negato l’accesso alla Alan Kurdi in acque italiane. A spingere affinché la nuova Ministra dell’Interno Lamorgese cambi idea rispetto al suo immediato predecessore al Viminale è anche la Mediterranea Saving Humans che in un comunicato spiega «Ieri sera It Mrcc di Roma ha confermato divieto d’ingresso per la #AlanKurdi in acque italiane e quindi lo sbarco per gli ultimi 5 naufraghi che da 9 giorni sono tenuti in ostaggio in mezzo al mare. Ora basta. @Viminale li faccia sbarcare».



OCEAN VIKING SALVA ALTRI 34 MIGRANTI

Erano 13 i migranti originariamente poi dopo i vari sbarchi sono rimasti in 5 a bordo della Alan Kurdi e da giorni chiedono a Italia, Francia e Malta un soccorso e possibilità di sbarco nei porti europei: l’isola ha comunicato il divieto di sbarco e pur se la nave si trovi di fronte alle acque maltesi, la Alan Kurdi ha tentato di richiedere all’Italia lo sbarco d’emergenza ma ieri sera il Viminale l’ha negato. I passaggi della burocrazia politica – si sta votando oggi la fiducia al Senato del Governo Pd-M5s-LeU e ancora pieni poteri non li ha raggiunti – stanno facendo ritardare la soluzione della vicenda, mentre anche una seconda nave carica di migranti si avvicina alle coste italiane. Nelle ultime ore la Ocean Viking (di bandiera norvegese) ha recuperato in mare altri 34 migranti arrivando alla quota i 84 a bordo e necessitano di uno sbarco immediato: tra i 34 ci sono anche una donna incinta e un bimbo di un anno, alla deriva in una piccola imbarcazione che sta affondando al largo della Libia. Dal Pd arrivano intanto le prime proteste contro la Ministra Lamorgese «Il primo atto del nuovo governo è chiudere i porti alla Alan Kurdi che è ancora in mare con solo cinque naufraghi a bordo. Così non va bene, per niente. Cacciare Salvini e tenersi le sue politiche non mi pare geniale. Chiedo al governo di correggere subito questo errore», attacca Matteo Orfini, dem.

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