Alan Sorrenti è il celebre artista di ‘Figli delle stelle’, piccolo grande capolavoro musicale degli anni settanta

Nel 1977 Alan Sorrenti pubblicò ‘Figli delle stelle’, un album che ottenne un successo straordinario grazie all’omonimo singolo, ancora oggi molto amato. “Noi siamo figli delle stelle, figli della notte che ci gira intorno, noi siamo figli delle stelle, non ci fermeremo mai per niente al mondo“, recita il celebre pezzo. L’album divenne il più venduto in Italia nel 1978, grazie alla spinta della canzone. All’epoca, ‘Figli delle Stelle’ di Alan Sorrenti conquistò gli italiani al punto da rimanere nelle classifiche per sedici settimane di fila.



Ma la vita di Alan Sorrenti ha conosciuto momenti decisamente peggiori. Nel 1983, ad esempio, fu arrestato con la grave accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Un periodo buio per il cantante, che fu “costretto” a ritirarsi dalle scene. A scatenare lo scandalo, in realtà, fu una lite tra la moglie e modella statunitense Tony Lee Carland e la presunta amante Kirsten Petersen.



Alan Sorrenti, la fede fu la chiave per superare lo choc del carcere

La discussione tra le due donne degenerò al punto tale da richiamare l’attenzione delle forze dell’ordine, che arrestarono la Carland e ritrovarono nella sua abitazione piccole quantità di eroina. Nel corso dell’interrogatorio volarono accuse pesanti da parte della moglie di Sorrenti al marito, da cui viveva separata. E così, il cantautore, fu processato e obbligato a trascorrere 33 giorni nel carcere di Rebibbia a Roma. “In un primo momento non ne ho voluto parlare, perché il ricordo faceva troppo male. Sono stato 33 giorni a Rebibbia, nonostante io fossi innocente”, ha detto in una intervista Alan Sorrenti.



“La pazzia della mia ex mi portò ad essere imprigionato ed essere accusato per associazione a delinquere e spaccio di droga. Per fortuna sono riuscito a dimostrare la mia innocenza, ma il ricordo di quel momento mi devasta”, le parole del cantante. Che ha poi raccontato di essere uscito da quel periodo terribile grazie alla fede: “Mi sono avvicinato al Buddismo, che mi ha dato la possibilità di ritrovare una dimensione umana, facendomi capire che ciò che era successo doveva per forza succedere. Buddha ha dato un senso a tutta la mia vita e mi ha fatto vedere una parte di eternità”.