Furono le accuse dell’ex moglie Tony Lee Carland ad allontanare momentaneamente dalle scene Alan Sorrenti

Negli anni ottanta Alan Sorrenti si prese una pausa dalla sua attività artistica, a causa delle accuse pesantissime dell’ex moglie Tony Lee Carland. La modella statunitense denunciò pubblicamente l’ex compagno per presunto possesso e distribuzione di sostanze stupefacenti. Per questo motivo Alan Sorrenti dovette trascorrere alcune settimane in carcere, in seguito ad un processo che mise a dura prova la sua pazienza e, soprattutto, la sua reputazione.



In quel periodo Alan Sorrenti si prese comprensibilmente una pausa della musica, fino al ritorno sul palco nel 1983, quando partecipò al Festival di Sanremo. Nei confronti dell’ex moglie Tony Lee Carland, Alan Sorrenti non nasconde un certo astio, dal momento che “raccontò tutto al contrario e mi fece passare per uno spacciatore di droga”. In una intervista a Repubblica, il cantante afferma che l’ex moglie lo accusò al solo scopo di ferirlo.



Alan Sorrenti è sicuro: “Il mio arresto? La mia ex moglie voleva ferirmi, raccontò tutto al contrario”

“C’era il desiderio di farmi male, ci sono relazioni che poi scoppiano, in realtà tra noi c’erano già le pratiche di divorzio. Fui al centro di una tempesta perfetta”, ha raccontato Alan Sorrenti nella suddetta intervista. L’arresto fu un’esperienza traumatica per l’interprete di Figli delle Stelle, che ricorda ancora nitidamente quei momenti terribili.

“Riuscii a chiarire tutto, che non ero uno spacciatore anche perché in quel periodo guadagnavo molto, non ne avevo certo bisogno. La testa l’ho poi ritrovata solo grazie al buddismo”, la spiegazione dell’artista a proposito dell’arresto. “Del resto il mio collegamento con il cosmo doveva ritrovare la sua strada, l’ho trovata nel buddismo, in maniera più terrena”, le parole di Alan Sorrrenti a sottolineare, ancora una volta, l’importanza della fede. E’ grazie a quest’ultima che il cantante è riuscito a dare un senso alla sua esperienza choc in prigione.