Una possibile nuova strage sarebbe avvenuta nelle scorse ore nel Mar Mediterraneo, secondo quanto riportato dal servizio autonomo di monitoraggio e segnalazioni di Alarm Phone: «Naufragio nel #Mediterraneo? Ieri un pescatore ci ha detto che una barca si è capovolta al largo della #Libia. Dice di aver salvato 3 persone e di aver visto tanti corpi. I sopravvissuti parlano di 100+ persone a bordo. Non abbiamo ancora conferme ma temiamo un’ennesima tragedia», si legge nel comunicato diffuso poco dopo le ore 17. Le ricerche sono già scattate e le varie Guardie Costiere sono state già allertate: mentre infiamma la polemica e lo scontro per la Open Arms ancora ferma al porto di Lampedusa con a bordo una centinaia di migranti salvati nelle acque Sar libiche 18 giorni fa, e mentre è in corso anche l’emergenza per la nave Ong Ocean Viking, esplode una possibile devastante terza situazione di urgente necessità sempre nelle acque al largo delle coste in guerra della Libia. La barca rovesciata al momento non viene ancora rintracciata da Alarm Phone ma sarebbe appunto stata carica di almeno 100 migranti se non di più e si teme in maniera più che logica una strage umanitaria, l’ennesima in mare aperto.
ALARM PHONE E IL RISCHIO STRAGE
Andrà ovviamente verificata la parola del pescatore e di altri testimoni che ad Alarm Phone hanno descritto la situazione catastrofica al largo della Libia: se però così fosse, saremmo di fronte ad un’emergenza se possibile più urgente e devastante della Open Arms o delle altre recenti operazioni avversate dal Ministro Salvini e da quasi tutti i Governi europei. In questo ultimo caso specifico, la Guardia Costiera libica che avrebbe dovuto controllare e monitorare la situazione sulle proprie coste pare non abbia avuto alcun interesse ad intervenire/non si è accorta del naufragio. Mentre Salvini e l’Unione Europea proseguono sullo scontro nel caso Open Arms, arrivano novità anche dalla Ocean Viking: «Sulla Ocean Viking ci sono 356 sopravvissuti che attendono ancora l’indicazione di un porto sicuro», scrive sul proprio account Twitter l’ong Sos Mediterranée. Bruxelles fa sentire la voce lanciando un nuovo appello agli Stati direttamente coinvolti ma sul tema migranti ancora una volta le distanze e lo “stallo” generato a livello europeo sono qualcosa di insuperabile nel tentare di mettere ordine sul fronte migratorio.